SENIGALLIA – Solo dieci giorni per presentare osservazioni al nuovo regolamento delle antenne, è un grave passo indietro per la trasparenza e la partecipazione democratica. Lo afferma la consigliera PD di Senigallia Chantal Bomprezzi che interviene sulla recente decisione dell’amministrazione di Senigallia di concedere poco tempo per presentare osservazioni al nuovo regolamento sugli impianti di telecomunicazione e radiotelefonia che vanno a “braccetto” con la questione della salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente.
Sotto accusa finisce ancora una volta l’assessora all’ambiente Elena Campagnolo (Lega). «Grazie alla mia interpellanza – spiega Bomprezzi – abbiamo scoperto che la giunta intenderebbe prolungare questo termine. Peccato che l’assessora Campagnolo abbia, come spesso accade, scaricato sui tecnici l’iniziale decisione di prevedere solo 10 giorni; decisione che, a quanto pare, era solo ed esclusivamente politica. Chiediamo a questo punto che vengano effettuate assemblee pubbliche numerose e in tempo rapido, per presentare questo piano, dandone adeguata pubblicità e visibilità».
Al centro delle accuse c’è il mancato coinvolgimento dei cittadini. «Non sono nuove le dichiarazioni dell’assessora che non lo ritiene evidentemente utile. La stessa ha lamentato più volte che “tutta questa partecipazione non la vede”» continua Bomprezzi che poi si chiede: «è sufficiente pubblicare un link su un sito per garantire seriamente l’ascolto e la trasparenza su un tema così sensibile per i cittadini, che coinvolge beni e diritti fondamentali come la salute o il paesaggio? Il caso dell’antenna di Strada del Cavallo è emblematico di un’amministrazione che sembra più concentrata sull’autopromozione che sull’ascolto della comunità. Nonostante le ripetute richieste di fermare i lavori e di valutare siti alternativi, come già proposto dai comitati locali e dalle forze di opposizione, il sindaco e la giunta non hanno dato segnali di dialogo. La posizione dell’antenna, vicina a residenze e in un’area di pregio ambientale, avrebbe richiesto maggiore attenzione e trasparenza fin dall’inizio, anziché risolversi in un “silenzio-assenso” che non tiene conto degli interessi della cittadinanza e del territorio».