SENIGALLIA – Ancora nulla di fatto in città per giungere all’adozione di un piano contro le barriere architettoniche che manca addirittura da fine anni ‘80. Dopo la mozione presentata dalla maggioranza nel Consiglio comunale del 26 ottobre 2017 e approvata all’unanimità, i tempi stretti e la discussione imminente sul bilancio che coinvolge tutti gli assessorati e tutte le commissioni e che dovrà concludersi entro le festività natalizie, non hanno permesso di iniziare a ragionare sull’eliminazione di tutti quegli ostacoli architettonici negli edifici pubblici e privati di Senigallia.
La mozione era nata per iniziativa dei gruppi consiliari “La Città Futura” e “Art.1-Mdp” da una campagna dell’associazione Luca Coscioni ed è stata condivisa da tutti i consiglieri perché si rispetti ciò che «la Costituzione italiana garantisce per ogni cittadino, dunque anche per le persone affette da disabilità, e cioè il diritto alla mobilità e all’accessibilità, il diritto ad una vita indipendente e all’inclusione sociale».
Non è la prima volta però che si parla di barriere architettoniche: già a gennaio 2016 era stata presentata da Stefania Martinangeli, consigliera del Movimento 5 stelle, un’interrogazione a risposta scritta sul Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.) e sui piani per l’accessibilità urbana (P.A.U.) dove si generalizzava la necessità di intervento immediato per dare una risposta concreta a tutte quelle categorie a ridotta mobilità, come gli anziani, i bambini, le donne con passeggino e quindi non solo ai disabili.
«Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche negli ambienti pubblici (P.E.B.A.) e i Piani di Accessibilità Urbana negli spazi aperti (P.A.U.) sono specifici strumenti di gestione urbanistica finalizzati a rendere gradualmente accessibili gli edifici e spazi pubblici alle persone con disabilità. Questi Piani rappresentano il punto di partenza per la redazione di Piani Pluriennali di Abbattimento delle barriere architettoniche – affermava il 22 gennaio 2016 Martinangeli – non necessariamente limitati alla realizzazione di opere pubbliche, ma anche volti al miglioramento dei servizi prestati (trasporto pubblico…). […] I PEBA dovevano essere adottati entro il 28 febbraio 1987 dai Comuni e dalle Province, pena un “commissariamento ad hoc” da parte delle Regioni».
Così non è stato, nonostante quanto votato dal consiglio comunale lo scorso 26 ottobre 2017 e quanto annunciato dal sindaco Maurizio Mangialardi in risposta all’interrogazione di Martinangeli. «Questo Comune, pur non avendo approvato un piano organico di conoscenza e di sostegno alla programmazione (PEBA) ha perseguito costantemente – scriveva il primo cittadino il 10 febbraio 2016 – una politica rivolta a promuovere il pieno esercizio di ogni diritto civile, sociale e politico dei suoi cittadini e delle persone handicappate, in particolare la promozione dell’autonomia e la realizzazione dell’integrazione sociale. […] Ribadito quindi l’impegno di questa Amministrazione a garantire diritto alla mobilità di ogni cittadino e la concreta fruizione di questo diritto per le persone affette da disabilità, sancita dal principio di eguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, IMPEGNA la Giunta comunale ad avviare immediatamente ogni attività necessaria a giungere all’adozione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (integrato come per legge dalle misure per l’accessibilità urbana) coordinandone i tempi con la programmazione in corso».
A distanza di tempo, purtroppo ancora non è stato possibile mettere mano al Peba: la priorità datagli a inizio 2017 è slittata, come confermato dall’assessore al welfare Carlo Girolametti. «Dopo la mozione votata in consiglio recentemente – spiega il responsabile ai servizi sociali – siamo stati impegnati e lo siamo tuttora nella predisposizione del bilancio che vorremmo portare in aula e far approvare addirittura in anticipo rispetto agli ultimi anni. Però ciò ha sottratto tempo alla discussione su cui anche io mi ero impegnato e su cui La Città Futura si era fatta parte attiva tramite la consigliera e prima firmataria della mozione Nausicaa Fileri. Appena passata la fase sul bilancio che stiamo esaminando con una serie di incontri in commissione, potremo ragionare sul piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e sull’osservatorio sulla disabilità così come ci era stato richiesto. Anche qui i tempi si sono allungati, anche a causa del fatto che non esiste un interlocutore comune con cui intavolare il dialogo. Finora infatti le varie esigenze e necessità ci sono state presentate singolarmente, mentre auspichiamo che si possa sedere a tavolino con due o tre realtà associative che possano rappresentare tutte le sfaccettature ed esigenze delle varie disabilità a Senigallia. Certo è che a inizio anno, nel 2018, potremmo dedicarci con attenzione a queste due tematiche, ormai una vera priorità».