SENIGALLIA – Piazza del Duca torna a ospitare anche quest’anno la Festa dei Popoli, l’iniziativa di integrazione e accoglienza che mette al centro le relazioni umane con le persone provenienti da tutti i paesi del mondo e residenti a Senigallia.
Un pomeriggio di canti, storie, letture, poesie, danze caratteristiche dei paesi di origine, quello che si prospetta per domenica 1 ottobre: le varie iniziative saranno accompagnate da esibizioni in costume, mostre e coreografie e che si concluderà con degustazioni dei cibi preparati dalla diverse comunità etniche presenti a Senigallia.
La festa dei popoli avrà inizio alle ore 16.30 in piazza del Duca, pieno centro storico, a Senigallia, per terminare alle ore 20, ma non sarà soltanto un pomeriggio insieme, ma la festa di chiunque voglia fare dell’integrazione la propria bandiera, un vero e proprio inno alla socialità – spiegano dalla diocesi di Senigallia che, assieme alla Caritas, promuove da tre anni la “Festa dei popoli”.
L’evento gode del patrocinio del Comune di Senigallia e della collaborazione di varie realtà senigalliesi: dalla Scuola di Pace “V. Buccelletti”, alla Consulta degli Immigrati, dai consiglieri comunali stranieri aggiunti, alle associazioni Acads, Mas di Cuba, GrIS Regione Marche, Le Rondini, I Compagni di Jeneba, Stracomunitari, Senigallia Blues, Gent’ d’ Snigaja, Nel Verso Giusto, Coro del ’62 e dintorni, Moica, Gruppo “La Pizzica”, Coop Vivere Verde, Coop Casa della Gioventù. Un insieme di realtà che rende veramente la giornata la festa di tutti i popoli.
Durante l’iniziativa verranno raccolti fondi per “Casa Tayba”, il progetto per l’accoglienza di bambini profughi siriani. Perché è proprio questo il tema dell’edizione 2017 della festa dei popoli, “uno sguardo sul mondo e … saremo migliori”, ovvero uno stimolo alla riflessione su quanto possa essere utile in questo momento leggere i drammi dei paesi poveri e soffermarsi sulle porte chiuse che i profughi trovano sia nella loro terra, come la guerra e la fame, sia a causa delle chiusure ideologiche e dei rifiuti degli altri Paesi.