SENIGALLIA – La Liomatic, colosso della distribuzione automatica, ha presentato ricorso contro l’ordinanza ‘Plastic Free’, emanata il 1 marzo 2019, (in vigore del 1 luglio 2019), che vieta agli operatori economici presenti sul territorio comunale di Senigallia la somministrazione di piatti, bicchieri, cannucce e sacchetti che non siano realizzati in materiale biodegradabile e compostabile. Con tale ordinanza l’amministrazione comunale aveva inteso rispondere all’appello lanciato dalla redazione di Caterpillar in occasione di M’illumino di Meno, facendo di Senigallia il primo comune plastic free d’Italia.
«Potrei opporre molte ragioni alla decisione presa dalla società Liomatic di ricorre contro l’ordinanza comunale per il Plastic Free, e certamente lo faremo nelle sedi opportune – afferma il sindaco Mangialardi – Oggi, però, vorrei invitare chi ha operato quella scelta a riflettere sul drammatico scatto, diventato virale in queste ore, che ritrae un gabbiano in volo sul litorale senigalliese con una zampa intrappolata da una bottiglia di plastica. Magari si renderebbe meglio conto che il suo ricorso non è stato promosso contro il Comune di Senigallia, ma contro il futuro di tutti noi, e in particolare dei nostri giovani e della nostra economia turistica».
Quella appena trascorsa è stata un’estate di ‘rodaggio’ per locali e stabilimenti balneari della città che, dal 1 luglio si sono trovati alle prese con questa nuova ordinanza che è stata invece colta positivamente da senigalliesi e turisti che si sono subito adoperati per rispettare il provvedimento. All’inizio dell’anno scolastico una campagna di sensibilizzazione è stata avviata nelle scuole con tanto di giornata dedicata alla raccolta dei rifiuti in spiaggia, a cui hanno partecipato centinaia di studenti.
«La Liomatic – continua Mangialardi – cerca legittimamente di fare il proprio interesse. Ma farlo contrapponendolo al bene comune e, soprattutto, a una comunità come quella senigalliese, che si è dimostrata subito ricettiva ai contenuti che abbiamo voluto inserire nell’ordinanza, è profondamente sbagliato. Del resto, il percorso che abbiamo portato avanti per giungere a questo provvedimento ha visto il pieno coinvolgimento anche delle associazioni di categoria, le quali, interpretando correttamente il volere delle imprese locali, hanno dato prova di grande sensibilità e maturità. Dovere dell’Amministrazione comunale, dunque, non può che essere quello della difesa degli interessi collettivi, ed è quello che faremo nel contenzioso con la Liomatic».