SENIGALLIA – Continua a far discutere il progetto di riqualificazione di piazza Simoncelli, nel centro storico di Senigallia. Le questioni in ballo sono diverse: si parla infatti della pedonalizzazione progressiva della città antica, delle difficoltà nel reperimento delle risorse e della priorità degli interventi pubblici, della mancanza di parcheggi, dello scarso numero di aree verdi in centro, dei pochi servizi per residenti e commercianti, così come dei simboli che dovrebbero – almeno in questa prima versione – arredare la piazza.
Argomenti che interessano in varia misura praticamente tutti gli strati sociali e le categorie della città, a partire ovviamente dai residenti e dai commercianti del centro storico, ma tutti coloro che frequentano in un modo o nell’altro la piazza, l’ultima dentro le mura in cui sia possibile ancora arrivare in auto.
Il progetto prevede infatti l’eliminazione dei parcheggi e la completa pedonalizzazione di piazza Simoncelli, il rifacimento della pavimentazione e con esso il recupero della storicità dell’area che dal ‘600 a metà ‘800 ospitava il ghetto ebraico attraverso simboli come la fonte giudea, un pozzo per l’acqua contornato da una stella di Davide. A far da cornice poi una serie di alberature che andranno a sostituire quelle esistenti.
Oltre alle numerose critiche per la scarsità di parcheggi che verrebbero notevolmente penalizzati con la pedonalizzazione dell’ultima area ancora transitabile con l’auto, la questione si è spostata sulla priorità degli interventi pubblici. Sono molti in città che pensano prima ad altre opere da completare o da avviare prima di riqualificare piazza Simoncelli. Sui social non si contano i messaggi di quanti preferirebbero avere strade e marciapiedi ben sistemati prima di spendere notevoli risorse per una bella piazza: come a dire che l’estetica dovrebbe venire dopo la funzionalità. C’è per esempio chi ha sollevato la questione di ponte II Giugno, ormai pedonalizzato per questioni tecnico-statiche dal novembre 2016: con le risorse per la riqualificazione della piazza si potrebbe riaprire il ponte alle auto?
Un discorso che va di pari passo con la difficoltà nel reperire fondi per portare avanti il progetto. Su questo è intervenuto anche il consigliere regionale Fabrizio Volpini: si è detto disponibile a cercare tutti i canali sovracomunali possibili per premiare questo “ottimo progetto” che i bilanci locali degli ultimi anni non consentirebbero di realizzare.
Del progetto non sarebbero poi entusiasti nemmeno gli ambientalisti, costretti attualmente a vedere calare il numero di piante in centro storico e perciò continuamente sul piede di guerra. Non basterebbe per il momento la previsione di piante ed essenze arboree a convincerli della bontà della riqualificazione di piazza Simoncelli, poiché il rischio è come per piazza Garibaldi che nel progetto esecutivo poi questi spariscano del tutto.
Sul progetto è intervenuto anche il presidente della sezione senigalliese di Italia Nostra, prof. Virginio Villani, il quale cerca di mediare tra gli aspetti architettonici, urbanistici, ambientali e le esigenze più moderne e pratiche manifestate da residenti e commercianti.
«Il Piano Cervellati ha sicuramente avuto effetti positivi, sia per quanto riguarda il recupero degli immobili, sia per quanto riguarda la riqualificazione degli spazi urbani. Ma non è stato in grado di facilitare significativamente la residenza e tanto meno di ripristinare un equilibrio ormai compromesso fra residenza e attività commerciali e artigiane di servizio. Parallelamente in questi anni si è assistito ad un incontrollato proliferare della ristorazione, tanto da trasformare un’ampia parte del centro storico in un vero e proprio ristorante diffuso, con un effetti certamente positivi per l’economia della città, almeno nel breve periodo, ma con conseguenze non altrettanto buone per la residenza, per l’affollamento dei parcheggi e anche per la notevole rumorosità nel periodo estivo, prodotta dai frequenti spettacoli musicali e dai bar e ristoranti che diffondono musica ad alto volume e anche fino ad ore tarde».
I ben noti problemi abitativi – come lo spopolamento del centro evidenzia – si scontrano con il proliferare di certe attività per cui son richiesti certi servizi (collegamenti serrati tramite autobus, parcheggi, trasporti) attualmente non disponibili o troppo pochi. Col progetto di piazza Simoncelli, il deficit di aree di sosta rischia di aggravare la situazione sia per i residenti che per i commercianti e ristoratori «a fronte del quale non appaiono adeguate le soluzioni finora messe in campo, né il dispendioso e modesto spazio di sosta ricavato al posto della pinetina della stazione, né quello molto più ampio di via Cellini, ma troppo distante dal centro città per le soste brevi».