Senigallia

L’ex sindaco di Ostra: «Demoliamo palazzo Censi»

Andrea Storoni pungola con una provocazione: «Questa sonnacchiosa amministrazione si attivi seriamente avendo un'idea di paese e di sostenibilità delle proprie proposte»

Crolla una parte del tetto di palazzo Censi, a Ostra, 20 settembre 2024
Crolla una parte del tetto di palazzo Censi, a Ostra, 20 settembre 2024

OSTRA – Sul crollo di una porzione del tetto di un’ala laterale di palazzo Censi a Ostra interviene l’ex sindaco Andrea Storoni. Con una provocazione: «Demoliamolo!». Lo storico edificio si affaccia sulla piazza principale di Ostra, a lato della torre civica e di fronte al palazzo municipale, quindi ha un notevole impatto sul centro storico cittadino.

«Chiude un lato del principale parcheggio del centro storico, per dirla al modo di questa amministrazione. Siccome può essere un pericolo per le macchine mi prendo la briga e di certo il gusto di dare all’amministrazione il consiglio giusto: demoliamolo, una bella implosione come quelle organizzate per gli ecomostri. Facciamolo venire giù, tanto non mi pare ci tenga qualcuno» ironizza Storoni. Che poi si rivolge all’Ast, che ne è proprietaria: «venda le due case nel centro storico, anche quelle nelle proprie disponibilità e anche quelle in condizioni precarie, per demolirlo e al suo posto realizzare un bel parcheggio. Anche l’amministrazione di Senigallia sarebbe d’accordo, vista la fame di parcheggio che ha. Questo è un progetto in linea con il senso pratico di questa amministrazione che accatasta lampioni stradali vecchi, rotti e arrugginiti alla base delle mura storiche (e vincolate, perciò non si poteva fare una rotatoria, giusto?!)».

Un provocazione per l’amministrazione comunale ostrense. «Già circa 10 anni fa iniziava una collaborazione tra la nostra amministrazione e il dipartimento di ingegneria edile e architettura dell’Università di Ancona che studiava soluzioni anche per quell’edificio, come per altri del centro storico e con l’ufficio tecnico dell’allora Asur», continua l’ex primo cittadino. «Iniziava un dialogo per fare alienare (eravamo in dialogo anche con Erap) le due case e con i proventi sistemare il tetto di palazzo Censi. C’era da allestire le procedure, nel passaggio di consegne era stato evidenziato, ma soprattutto gli uffici erano pronti. Quando si parlò in consiglio della rigenerazione urbana fui liquidato da un consigliere comunale, ora assessore, con una battuta: “lei non è Piccolomini e questa non è Pienza“. Ostra non può permettersi idee insomma».

Dopo l’ironia, l’attacco frontale: «Questa sonnacchiosa amministrazione si attivi seriamente avendo un’idea di paese e di sostenibilità delle proprie proposte. È ora. Non può sempre sperare di campare con i soldi del PNRR o del commissario all’alluvione. Treni così sono passati oramai (per fortuna se pensiamo alle cause) e deve dimostrare ancora qualcosa senza aiuto», conclude l’ex sindaco Andrea Storoni.

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