Senigallia

Dimissioni Ramazzotti: il segretario Pd fa quadrato, Lega e FdI attaccano il sindaco

Le presunte dimissioni dell'assessore Ramazzotti tengono banco nel dibattito politico. Secondo due esponenti politici critici verso l'amministrazione, sarebbe una mossa per lanciare l'ex senatrice Amati a sindaco nel 2020

Ilaria Ramazzotti
Ilaria Ramazzotti

SENIGALLIA – Acque mosse nella giunta Mangialardi dove le dimissioni – ancora non presentate – dell’assessore Ilaria Ramazzotti tengono banco nel dibattito politico cittadino. Acque mosse anche perché se dal versante della maggioranza si tenta di smorzare i toni della vicenda, dall’opposizione si iniziano a vociferare ipotesi circa una sostituzione a fini elettorali.

Al momento non sono state rese note le motivazioni ufficiali alla base del probabile allontanamento dell’esponente del Pd dalla carica di assessore alle politiche per lo sviluppo sostenibile, gestione dei rifiuti, nuove energie e frazioni, né il perché ancora non si sia conclusa la vicenda.

Se dal Partito Democratico il segretario Giulio Donatiello fa quadrato attorno all’assessore esprimendo parole di elogio per il suo comportamento sempre collaborativo che andava oltre alla questione dei voti ricevuti alle ultime elezioni (del 2015), dall’opposizione viene ventilata un’ipotesi alternativa.

Sono il consigliere della Lega Davide Da Ros e il coordinatore di Fratelli d’Italia di Senigallia Marcello Liverani a parlare di una vera e propria sostituzione per fini elettorali. Nel 2020, infatti, Senigallia tornerà alle urne e ancora sembra debba essere scelto il successore del sindaco Mangialardi giunto ormai oltre la metà del suo secondo mandato. Motivo per cui Da Ros e Liverani chiedono con una lettera aperta al sindaco «se per caso sia una “punizione” per l’assessore Ramazzotti, che a nostro personale giudizio sta invece svolgendo bene il suo lavoro ed è stimata non solo da chi l’ha votata o se è una mossa del Pd per poi lanciare nel 2020 l’ex senatrice Silvana Amati a candidata a sindaco».