SENIGALLIA – Dopo l’accusa, la replica. Il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti si difende dagli attacchi del Partito Democratico per la vicenda delle due mancate autorizzazioni ad altrettante iniziative del centrosinistra e ribatte sul tasto del rispetto delle leggi. A poche ore dall’uscita pubblica del Pd che denunciava un clima di scarso confronto democratico e sottolineava la volontà dell’amministrazione di far tacere le voci di dissenso, è proprio il primo cittadino a smentire ogni ricostruzione. «Sono rimasto veramente basito di fronte ad una così palese strumentalizzazione da parte dei rappresentanti del Partito democratico locale, organizzata solo per cercare di innestare una sterile polemica e nascondere i limiti della propria azione politica».
Per quanto riguarda l’iniziativa del 18 maggio scorso, il sindaco afferma che «siamo in piena campagna elettorale per le europee, un periodo regolamentato dalla legge, finalizzato a concedere ad ogni partito ed ogni candidato gli stessi diritti e quindi a regolamentare gli spazi loro concessi. A Senigallia gli spazi in cui effettuare il volantinaggio politico elettorale sono piazza Roma e piazza del Duca, una scelta che non abbiamo modificato rispetto a quanto stabilito dalla giunta Mangialardi, di cui la Bomprezzi faceva parte». La richiesta di poter svolgere una manifestazione al di fuori di questi spazi da parte di Massimo Barocci, non in proprio ma in qualità di legale rappresentante del Partito Democratico, è stata quindi cassata dagli uffici comunali. Il gazebo per questioni di sicurezza, il tavolo perché non era tra i luoghi previsti per le iniziative politiche in tempo di elezioni. «Quello che oggi i vertici del PD strumentalmente chiamano “fatto preoccupante” altro non è quindi che il rispetto della normativa vigente che vale per tutte le organizzazioni partitiche» chiosa Olivetti.
Per quanto riguarda la festa dell’Unità ai giardini Morandi, c’è un altro problema, la concomitanza con la festa della rotonda che il Comune organizza nel piazzale della Libertà con palco e circa 300 sedie. Qui viene addotta una motivazione tecnica: «Quell’area rappresenta l’accesso e l’uscita della zona in cui insistono i giardini Morandi ed il prospiciente parcheggio, peraltro molto frequentato, visto che in quella zona insistono diversi locali e ristoranti. Organizzare una manifestazione in quell’area, in concomitanza con le manifestazioni previste davanti la rotonda rappresenta un potenziale problema di sicurezza, ecco perché è stato comunicato il diniego». La motivazione ufficiale spiega che “La sovrapposizione di tante attività in spazi contigui non solo crea disagi alla gestione in sicurezza di ogni singolo evento ma anche problemi di gestione del traffico sia pedonale che veicolare”. «Anche in questo caso il rispetto della normativa e della sicurezza dei luoghi ha prevalso sull’organizzazione della manifestazione politica» conclude Olivetti.