SENIGALLIA – Una passerella pedonale potrebbe collegare le due sponde del fiume Misa oggi separate dal ponte Garibaldi chiuso per i danni dell’alluvione. Ancora non c’è una scelta precisa in merito a questa ipotesi, ma dovrebbe arrivare entro breve per tentare di non compromettere anche il periodo natalizio, di solito quello trainante per il settore del commercio dopo ovviamente l’estate.
Di ciò hanno discusso il sindaco Massimo Olivetti e il presidente della Regione Francesco Acquaroli, accompagnati da altri esponenti politici comunali e dal vicecommissario per l’alluvione Stefano Babini. Nell’incontro di sabato 12 novembre, un lungo colloquio alla ex Gil, si sono posti sul tavolo tutti i disagi per cittadini ed esercenti che, per raggiungere piazza Garibaldi, la cattedrale, la Polizia locale e le attività economiche dell’area, devono oggi fare un lungo giro sia a piedi che in bici o in macchina. Diversi però i dubbi circa il posizionamento di una passerella che possa in qualche modo ricucire i due punti della città tagliati dal fiume, tra questi il nodo sicurezza.
La passerella provvisoria, da sfruttare un po’ alla stregua di quella allestita quando era in demolizione ponte II Giugno, è una struttura in legno utile per non interrompere i sottoservizi quando si lavora sui ponti, a cui solitamente sono allacciate tubature e condotte. Non quindi un ponticino per i pedoni, ma uno strumento da cantiere per far passare gli operai e garantire la continuità delle forniture delle utenze. Sarebbe troppo piccolo e stretto per assicurare il passaggio dei pedoni, che potrebbero addirittura dover attendere che la struttura sia libera per poter passare uno alla volta. Una soluzione troppo complicata a cui sarebbero comunque da applicare pannelli per migliorarne la sicurezza. Ma in tempi di emergenza ogni ipotesi è sul piatto. C’è da dire che tante altre non ve ne sono e a due mesi dall’alluvione ciò rappresenta un motivo di sconforto per tanti senigalliesi. Se ne parlerà comunque in Regione nei prossimi giorni.
Nel frattempo sindaco ed esponenti dell’amministrazione comunale hanno sollecitato una pronta risposta anche per quanto riguarda il contributo di autonoma assistenza, da elargire alle diverse decine di famiglie sfollate. Tra i temi anche la sistemazione degli argini del fiume Misa, ancora danneggiati dalla piena del 15 settembre scorso, delle strutture ancora chiuse o interdette al traffico, del sistema di allertamento per Comuni e popolazione. Dalla Regione – nelle persone del presidente e commissario alluvione Acquaroli e del vicecommissario Babini – non sono arrivate risposte ma solo promesse di impegno perché vengano risolte il prima possibile le questioni sollevate, così come per il reperimento di altri fondi a livello nazionale per poter tornare a essere tranquilli senza aver paura a ogni pioggia.