Senigallia

Ponte II Giugno, è già corsa contro il tempo per finire entro Natale

Deve ancora partire la bonifica dell'area, passo propedeutico alla riapertura del cantiere a Senigallia. Poi la demolizione e infine, entro metà novembre, la posa della nuova struttura

I lavori su ponte II Giugno a Senigallia
I lavori su ponte II Giugno a Senigallia

SENIGALLIA – Devono ancora riprendere i lavori su ponte II Giugno. Dopo la scoperta dell’ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale e la successiva operazione di rimozione e brillamento in una cava a Ostra, si deve ancora far partire la bonifica dell’area.

Per la sicurezza di operai, residenti e attività commerciali, tutta la zona interessata dal cantiere dovrà essere sottoposta a un nuovo intervento di cui si occuperà una ditta specializzata dopo l’ok degli artificieri di Padova competenti per la zona senigalliese e adriatica.

I lavori dovrebbero ripartire domani, mercoledì 28 ottobre, a ben 8 giorni di distanza dal rinvenimento della bomba inesplosa tra via Carducci e via XX Settembre e a 20 dall’inizio del cantiere. Ripartire con la bonifica dell’area appunto: solo questo intervento dovrebbe durare altri tre giorni, prima di permettere agli operai che lavorano per conto del Consorzio di Bonifica di rimettersi all’opera.

Serrato il cronoprogramma che prevede dopo la bonifica dell’area la demolizione del vecchio ponte II Giugno a cui sono stati tolti i parapetti e l’asfalto: la struttura è stata alleggerita il più possibile con il raschiamento. In seguito si dovrà intervenire con la pulizia dei materiali dall’alveo del fiume Misa e il rafforzamento delle spalle, le aree corrispondenti all’incirca agli incroci stradali a nord e sud del ponte: su questi due punti verrà appoggiato la nuova struttura, senza pile in alveo.

La posa del nuovo ponte II Giugno dovrebbe avvenire entro metà novembre, in tempo utile per non affrontare il natale con il cantiere ancora allestito e la città storica tagliata in due. Ma per riuscirci si dovrà lavorare a ritmi serrati, in modo da recuperare il tempo perso, almeno una decina di giorni. Non è escluso che si lavori anche di sera e notte, ma è una mossa che verrà valutata solo in seguito e solo come ultima spiaggia per non affossare il commercio già in crisi per le norme anti covid proprio nel periodo natalizio quando gli esercenti tirano un sospiro di sollievo.