Senigallia

Popolazione sempre più vecchia, Senigallia con sempre meno servizi

L'allarme di Stefania Pagani, capogruppo di Vola Senigallia, che chiama in causa Comune e Regione: «Senigallia unico comune capofila di Ats senza casa di comunità né ospedale di comunità»

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Immagine di repertorio (AdobeStock)

SENIGALLIA – La popolazione invecchia, ma il territorio non ha i servizi adeguati per far fronte a questo importante fenomeno demografico. L’allarme arriva da Stefania Pagani, capogruppo di Vola Senigallia, la quale spiega come in Italia  il 22,20% della popolazione sia anziana, ma nelle Marche gli ultrasessantacinquenni rappresentino ben il 24,11% dei cittadini. Entro il 2050 si prevede che il numero di anziani raggiungerà il 35% della popolazione residente. Una panoramica sociale che impone riflessioni sul sistema sanitario per non arrivare impreparati più di quanto si è già a certe scadenze.

«Questo fenomeno, se da un lato rappresenta una conquista per la nostra società, dall’altro apre scenari sociali complessi e di difficile gestione – continua Pagani -. L’anzianità, infatti, è caratterizzata dalla presenza di condizioni patologiche multiple, di natura cronico-degenerativa. L’obiettivo, in questi casi, non è la guarigione ma, necessariamente, è rivolto alla presa in carico globale ed al miglioramento della qualità di vita. La pandemia da Covid-19 ha permesso di comprendere che in questo scenario il modello ospedalocentrico è inadeguato a gestire una tale complessità». 

Una soluzione potrebbe arrivare dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), lo strumento che lo Stato italiano ha varato per rispondere a queste esigenze e bisogni, attraverso la creazione di un sistema integrato sociosanitario territoriale, caratterizzato prioritariamente da nuove strutture e servizi. Tra questi, le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali. Il nostro territorio, ricompreso nell’Ambito Territoriale Sociale n. 8 e Distretto Sanitario n. 4, vede il comune di Senigallia come capofila. Il recepimento del PNRR, da parte della Regione Marche, ha visto la definizione operativa dei servizi programmati nei territori e delle risorse destinate al loro funzionamento. 

«I documenti regionali – dichiara la consigliera- evidenziano, in modo oggettivo e incontrovertibile, come i servizi previsti e i fondi stanziati per il nostro territorio siano i più penalizzanti dell’intera regione Marche. Questo è evidente da un punto di vista economico, prevedendo un finanziamento pari al 3,33% delle somme stanziate a livello regionale, a fronte di una popolazione residente in questi territori pari al 5,13% della regione. Questa differenza si traduce in oltre 2.000.000 di euro in meno di finanziamento rispetto al dovuto. La conseguenza diretta si traduce in una riduzione significativa di servizi alle persone nel nostro territorio. Tenuto conto che il nostro territorio ha un indice di vecchiaia superiore a quello regionale attestandosi al 25,20% dei residenti, il danno è sotto gli occhi di tutti».

Al danno, purtroppo, va aggiunta la beffa. «Il comune di Senigallia è l’unico comune della regione, capofila di Ambito Territoriale Sociale, a non avere né una Casa di Comunità, né un ospedale di Comunità. Quello che è previsto è una Centrale Operativa Territoriale. La Centrale Operativa Territoriale è appunto il sistema che dovrebbe, prioritariamente, coordinare Casa di Comunità e Ospedale di Comunità. Non essendoci queste due ultime strutture, ci si chiede: “la Centrale Operativa Territoriale avrà il compito di inviare i cittadini, a titolo esemplificativo, a Jesi e Chiaravalle o in qualche altro remoto comune regionale, che questi servizi ce li hanno?».

Da qui alcune domande: «Quali sono stati i criteri che ha utilizzato la Regione per decidere i nuovi investimenti per gli Ospedali di Comunità? Cosa ne pensa il Sindaco di Senigallia? Perché non si fa promotore di un’azione comune con i Sindaci della Vallata per colmare la grave lacuna che Senigallia e il suo Distretto sta subendo? Perché non chiedere un incontro immediato al Presidente della Regione e all’Assessore alla sanità? Magari la soluzione potrebbe non essere tanto difficile da trovare. Occorre volontà e iniziativa politica. Io, noi ci siamo» conclude la capogruppo di Vola Senigallia.