Senigallia

Senigallia: inaugurati, dopo l’alluvione, i nuovi laboratori dell’istituto Padovano – FOTO

Il direttore del Tg La 7 Enrico Mentana e la vicedirettrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini al taglio del nastro dei locali ripristinati. Ancora tante emergenze a cinque mesi dal disastro che ha devastato Senigallia e l'entroterra ma la generosità degli italiani e il lavoro di squadra delle istituzioni permettono di guardare al futuro con più fiducia

Taglio del nastro per i laboratori dell'istituto Padovano di Senigallia ripristinati dopo l'alluvione del 15 settembre
Taglio del nastro per i laboratori dell'istituto Padovano di Senigallia ripristinati dopo l'alluvione del 15 settembre

SENIGALLIA – Taglio del nastro per i laboratori dell’istituto Padovano ripristinati dopo l’alluvione del 15 settembre 2022 grazie anche a una raccolta fondi. La cerimonia si è svolta alla presenza di numerose autorità politiche, civili e militari, tra cui il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il presidente della Provincia di Ancona Daniele Carnevali, i sindaci di Senigallia Massimo Olivetti, di Castelleone di Suasa Carlo Manfredi e Serra de’ Conti Letizia Perticaroli, del direttore del Tg La7 Enrico Mentana e della vicedirettrice del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini: grazie infatti alla raccolta fondi, che le due testate hanno avviato a livello nazionale, è stato possibile raccogliere l’importante contributo di 500 mila euro per il ripristino dei locali didattici.

Locali che erano già stati restituiti alla comunità scolastica: il 6 gennaio, al rientro in classe dopo la pausa natalizia, gli studenti avevano potuto riprendere i percorsi formativi nei laboratori di meccanica e meccatronica, informatica, elettronica e moda, circa l’80%, mentre per quelli di chimica e biologia si è dovuto attendere fino a inizio febbraio. Questi locali didattici e formativi dell’istituto d’istruzione superiore Corinaldesi-Padovano di Senigallia sono infatti situati a una quota leggermente inferiore al piano terra e hanno “raccolto” oltre 50 centimetri di acqua e fango che hanno reso inservibili molte attrezzature e strumentazioni.

Ma sono il cuore pulsante del polo professionale senigalliese. Per questo motivo ci si è concentrati nel loro ripristino. A ciò sono servite sia la raccolta fondi lanciata da La7 e Corriere della Sera, sia la donazione della fondazione Tim da cui sono arrivati altri 300 mila euro.

«Sono stati mesi molto complessi e ancora lo sono – ha commentato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – perché non è stata una semplice alluvione, ma qualcosa di catastrofico, equiparabile forse alla rottura di una diga, con un’onda alta 4-5 metri che ha devastato tutto. Questa generosità e questa azione possono sembrare banali ma sono fondamentali per restituire normalità a questo territorio, che merita risposte rapide e certe per non vivere continuamente in allarme». Le donazioni hanno portato risorse che sono state spese nell’immediatezza, oltre i vincoli burocratici, per dare risposte efficaci. «Una generosità travolgente, al pari degli eventi che ci hanno colpiti» ha concluso.

Daniele Carnevali, presidente della Provincia di Ancona, ha sottolineato il modo di lavorare «che ha permesso di riaprire subito i laboratori. Come ho segnalato anche al presidente regionale Acquaroli, il focus era non far perdere un anno agli studenti, perché una scuola professionale senza laboratori significa per i giovani non poter esercitare il diritto allo studio». Tra i prossimi interventi c’è il ripristino entro pasqua della viabilità provinciale, che ancora deve fare i conti con chiusure legate ai danni dell’alluvione, e la questione dei ponti chiusi per i quali si stanno cercando le risorse. Per il territorio di Ostra Vetere sta partendo la progettazione del nuovo ponte del Coppetto a campata unica.

Durante l’intervento prima del taglio del nastro il direttore Mentana ha ricordato che «l’iniziativa ‘Un aiuto subito’ è partita già 26 anni fa con l’emergenza per il terremoto del 1997 che ha interessato sempre le Marche. Allora venne attivata l’idea di una sottoscrizione diretta». L’intervento, oggi come allora, ha permesso di arrivare subito e dove serve con la massima liberalità e quindi «contro i tempi della burocrazia. Ci siamo sempre mossi nell’interesse pubblico ma siamo ancora più lieti di dare risorse là dove si costruisce il futuro. Al momento opportuno non ci sono più bandiere, ma si affrontano uniti le difficoltà per il bene delle comunità». 

«L’Italia è un paese generoso – ha detto Sarzanini, vicedirettrice del Corriere della Sera – ed è stato possibile intervenire subito su un obiettivo preciso che ha permesso a 700 studenti di portare avanti le attività didattiche fondamentali per chi sceglie un istituto professionale. Per noi è un motivo di orgoglio aver contribuito».