SENIGALLIA – Il completamento della vaccinazione per quanto riguarda gli anziani, i disabili e i soggetti fragili ospiti delle strutture socio-assistenziali di Senigallia e dell’entroterra è una buona notizia per tutto il territorio. Non solo per il risultato ottenuto ma anche per come è stato raggiunto. Il problema è però quello sulla quantità di dosi rimaste, non sufficienti a far partire le nuove iniziative: insomma mancano i vaccini da somministrare a tutta la popolazione ma il modello organizzativo è pronto.
Alla base infatti c’è una struttura snella e con una buona autonomia, fatta di tre équipe territoriali “Monte”, “Collina” e “Mare” del Distretto sanitario di Senigallia che si sono suddivise il lavoro in aree geografiche. «Un grande lavoro di squadra – ha commentato Stefano Ripanti, coordinatore delle prime due équipe territoriali medici di “Monte” e “Collina” – sia per il numero di persone interessate, sia per l’organizzazione messa in campo. Sono stati creati infatti dei gruppi che si sono recati in una decina di strutture socio-assistenziali pubbliche e private per somministrare i vaccini Pfizer e Moderna».
Il modello organizzativo, già testato in occasione dello screening di massa con i tamponi antigenici, verrà utilizzato anche per la somministrazione a domicilio dei vaccini agli ultra 80enni: «la campagna dovrebbe partire la prossima settimana, non appena ricevuto il via libera dalla Regione e dall’Asur» spiega ancora Ripanti. Grazie alla convenzione sottoscritta con i sindacati, saranno mobilitati i medici di medicina generale che somministreranno vaccini Pfizer e Moderna: il siero AstraZeneca, nonostante la decisione dell’Ema sull’efficacia e sicurezza del vaccino anglo-svedese, non è considerato adatto ai soggetti deboli, con patologie e sopra gli 80 anni.
Il passo successivo sarà poi l’organizzazione della campagna vaccinale di massa su cui i medici e le autorità sanitarie si dovranno accordare con i sindaci dei comuni interessati per il supporto logistico e tecnico tramite la protezione civile e la polizia locale. «Oltre al polo di Senigallia, nell’entroterra verranno allestiti tre centri vaccinali». Dopo alcuni sopralluoghi, la scelta dovrebbe ricadere sul palasport a Castelleone di Suasa, sul centro sociale “L’Incontro” a Serra de’ Conti dove è già stata effettuata la campagna di screening di massa, e sul centro polifunzionale di Trecastelli.
Mentre l’organizzazione procede e con la logistica già testata con successo, il problema principale rimane però la disponibilità delle dosi: mancano i vaccini. Lo stesso Ripanti conferma che «siamo pieni di dosi del siero AstraZeneca, mentre dovremmo avere delle consegne a breve di Moderna e Pfizer. Se a queste disponibilità si aggiungesse, nelle prossime settimane, anche il vaccino Johnson&Johnson, avremmo una buona quantità di dosi da permetterci di vaccinare tutta la popolazione del distretto sanitario entro giugno».
Sarebbe la notizia che l’intero territorio attende da mesi.