SENIGALLIA – Ancora un presidio per la pace, a Senigallia, perché si fermino i combattimenti in Ucraina e Palestina. Continuano imperterriti gli attivisti che da oltre un anno manifestano nelle principali piazze della spiaggia di velluto con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e smuovere le coscienze verso la strada del dialogo. E il prossimo appuntamento è per sabato 2 dicembre, alle ore 18.30 nella centralissima piazza Saffi, con un presidio tra musica e riflessioni per la pace.
Un’iniziativa vede in prima linea le associazioni pacifiste locali e non solo, unite in una “Rete per la pace”. Proprio da questo insieme, eterogeneo e colorato, arriva l’ennesimo appello per un cessate il fuoco in Ucraina e Israele/Palestina, contro l’invio di armi e contro l’aumento delle spese militari. Tra le ragioni della protesta anche l’inconsistenza dell’azione politica e diplomatica italiana nel tentativo di avviare seri negoziati, oltre alla richiesta di assistenza da estendere a tutti i profughi di ogni guerra, conflitto, situazione di povertà e soprusi, da qualunque parte del mondo provengano.
«La storia recente ci insegna la via giusta – sostengono gli attivisti di Senigallia – Ogni volta che, dopo la Seconda guerra mondiale, l’Occidente ha cercato di prevalere militarmente ha perso (Afghanistan, Vietnam) o non ha vinto (Corea) e la guerra si è conclusa con un armistizio, sancendo il fatto che nessuna delle due parti riuscisse a prevalere. Le uniche che possiamo considerare come vittorie vere e durature sono quelle arrivate con la caduta del muro di Berlino per “contagio di valori”. Si vince solo attraverso la pace – concludono – la guerra non può più essere la vera soluzione».