Senigallia

Prezzo non congruo, asta sospesa per lo storico albergo Eleonora a Senigallia

La storica attività iniziata a fine anni '50 nella morsa della crisi. Il giudice accoglie la tesi della famiglia proprietaria dell'immobile sul centralissimo lungomare Marconi

L'hotel Eleonora sul lungomare Marconi di Senigallia. Foto tratta da Feelsenigallia.it
L'hotel Eleonora sul lungomare Marconi di Senigallia. Foto tratta da Feelsenigallia.it

SENIGALLIA – Sospesa l’asta per l’albergo Eleonora, a causa del prezzo di vendita non adeguato. Ad annunciarlo è il legale della famiglia Carbonari, proprietaria della struttura situata sul centralissimo lungomare Marconi, l’avvocato Corrado Canafoglia. L’asta si sarebbe dovuta tenere ieri, 8 luglio, per mettere in vendita lo storico albergo, ancora attivo e funzionante, alla cifra indicata dal consulente tecnico di ufficio di 1,5 milioni di euro. Il prezzo dell’edificio risalente al 1956 sarebbe potuto scendere ulteriormente fino a  1,12 milioni di euro, nel caso di vendita a ribasso, sempre nel corso della prima asta.

Un prezzo giudicato non congruo dalla famiglia proprietaria che si è rivolta al legale senigalliese per sostenere la sua tesi al tribunale di Ancona. Al centro della questione c’era infatti il recepimento della normativa regionale sul CondHotel, avvenuto di recente da parte del Comune di Senigallia. La norma prevede infatti che le strutture alberghiere possano trasformare in singoli appartamenti il 40% della superficie alberghiera esistente, per poi liberamente procedere a cessioni e vendite verso terzi. 

Un modo per far fronte, grazie a piccole cessioni, ai vari problemi finanziari che tengono da tempo il settore in una fase di stallo, complice anche il blocco del turismo causato dalla pandemia da covid. Secondo Canafoglia, il consulente tecnico di ufficio non aveva valorizzato l’entrata in  vigore della nuova normativa regionale denominata “Condhotel”. Tale possibilità edificatoria fa aumentare in maniera consistente il valore degli alberghi del nostro territorio.

La giudice Giuliana Filippello ha accolto quindi la tesi della famiglia Carbonari sospendendo l’asta affinché venga emesso un nuovo avviso di vendita che partirà dal nuovo prezzo stimato dal ctu: la base è stata fissata in 2,1 milioni di euro, mentre la tempistica non è stata ancora indicata.