Senigallia

Senigallia, prima caduta e altre polemiche sulle nuove recinzioni alle aiuole di viale Leopardi

Un anziano ha riportato gravi ferite dopo essere inciampato sulle protezioni in ferro che separano gli alberi dal marciapiedi: in città crescono i dubbi sulla pericolosità di tali installazioni

L'aiuola e la protezione in ferro "incriminate" per la caduta di un anziano in viale Leopardi a Senigallia
L'aiuola e la protezione in ferro "incriminate" per la caduta di un anziano in viale Leopardi a Senigallia

SENIGALLIA – Prima caduta (di cui si abbia notizia) legata alle nuove recinzioni poste sulle aiuole di viale Leopardi e prima persona ferita a Senigallia. Il tema è quello delle protezioni in ferro installate a tutela delle zone in cui sono piantate le alberature. L’operazione aveva preso avvio nelle settimane scorse perché quelle già presenti in legno erano parzialmente marcescenti e rovinate: oltre a non raggiungere lo scopo per cui erano state inizialmente posizionate, erano anche brutte da vedere. 

L’amministrazione comunale era corsa ai ripari sostituendole con delle protezioni in ferro sottili e alte dieci centimetri, più resistenti dunque. Ma pericolose. Il tema della sicurezza l’aveva sollevato il consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile che, però, di tutta risposta, aveva ricevuto solo attacchi dai gruppi di maggioranza Lega e Fratelli d’Italia e da alcuni cittadini sui social perché c’erano altri argomenti a cui pensare anziché le aiuole. Ma il fatto si è verificato. 

A darne l’annuncio è stata sui social la figlia della vittima, un anziano che ha riportato gravi ferite: «Mio padre ha fatto una bruttissima caduta in questo punto di viale Leopardi (vicino alla fermata degli autobus) a causa delle nuove aiuole – spiega Elisa Carletti sulla pagina Facebook “Sei di Senigallia se…”. – E’ vivo per miracolo perché ha battuto la testa e vorrei evitare che altri vadano incontro allo stesso pericolo». 

Sulla pericolosità di tali installazioni è nuovamente intervenuto Gennaro Campanile, sollecitando l’amministrazione perché torni indietro sui suoi passi. «L’assessore Campagnolo ironizzava sulla denuncia di pericolosità delle lamine di acciaio messe di taglio sotto gli alberi di viale Leopardi, seguita a ruota dalla Lega senigalliese, e mentre Fratelli d’Italia di Liverani/Bello/Del Ros declamava “urbi et orbi” che le lamine non erano pericolose, dileggiando tutti e tre chi aveva sollevato pubblicamente il problema, il primo pedone andava in ospedale per diversi giorni con la mandibola e setto nasale rotti, denti spezzati, una profonda ferita tra la fronte ed il sopracciglio, estesi ematomi violacei che coprono larga parte del viso». Da qui la considerazione: «Il Comune dovrà difendersi e, probabilmente, pagare i danni. Un’altra causa, altri soldi buttati dalla finestra».