SENIGALLIA – Dopo la prima giornata di vaccinazioni effettuate nella palestra dell’Istituto Padovano-Corinaldesi di via Rosmini, sono circa 230 gli ultra 80enni delle vallate Misa e Nevola che si sono sottoposti alla campagna vaccinale per contrastare la diffusione del covid-19. Per circa 12 ore, sono state somministrate ininterrottamente le prime dosi del vaccino Pfizer grazie all’impegno di numerosi protagonisti.
A partire da medici, infermieri e operatori sanitari e amministrativi, l’Asur area vasta 2, l’Ambito territoriale sociale n. 8, la Protezione civile, la Croce rossa, la Polizia municipale. Una macchina complessa che era stata già testata in due occasioni: prima quella della vaccinazione antinfluenzale e poi quella dello screening di massa nell’ambito dell’operazione Marche Sicure.
Sabato 20 febbraio quindi la somministrazione della prima dose del vaccino Pfizer a 230 anziani dell’ambito 8, che riunisce i comuni di Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti, Senigallia e Trecastelli. Tutto si è svolto nel migliore dei modi senza particolari problematiche, compresa la logistica che – trattandosi di coinvolgere persone ultra 80enni – era stata studiata per agevolare al massimo anche i trasferimenti.
A supervisionare la vaccinazione c’erano i responsabili del Dipartimento di Prevenzione delle Marche Daniel Fiacchini e Vania Moroni, il direttore del distretto sanitario Alessandro Marini, il dirigente del servizio Servizi sociali dell’Unione dei Comuni delle Terre della Marca Senone Maurizio Mandolini.
Somministrazioni praticamente quotidiane per i prossimi due mesi: tra prime dosi e richiami si andrà avanti fino a oltre la metà di aprile dato che la stima al momento è di riuscire a vaccinare circa 2500 persone del territorio vallivo che ne comprende quasi 80 mila.
Campagna vaccinale agli ultra 80enni che potrà subire sia ulteriori ritardi date le ultime comunicazioni in tema di produzione e distribuzione dei sieri da parte delle case farmaceutiche produttrici, ma anche un’accelerazione grazie al coinvolgimento dei medici di famiglia finora impiegati solo per le vaccinazioni a quanti non potevano uscire o muoversi dalla propria abitazione.
A confermarlo è l’ex presidente della commissione regionale sulla sanità Fabrizio Volpini. Commentando l’accordo per la prossima campagna di vaccinazione di massa contro il covid come illustrato dal presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini, ha voluto far sapere che i medici di medicina generale sono sempre stati in prima linea in questo anno di pandemia, pagando anche il tributo di vittime più alto tra i camici bianchi. Nonostante la stanchezza e la paura, siamo «consapevoli che la buona riuscita della campagna di vaccinazione di massa, dove occorre rapidità, capillarità e conoscenza delle persone, non può riuscire senza il nostro attivo coinvolgimento – spiega Volpini, egli stesso medico nonché referente Usca per il territorio senigalliese. Lo diciamo dall’inizio. Noi ci siamo e faremo ancora una volta la nostra parte».