CASTELLEONE DI SUASA – Oltre 60mila piantine della cipolla di Suasa sono state consegnate sabato mattina, 17 marzo, ai coltivatori di questo prodotto locale. Assieme a quelle che gli stessi imprenditori coltiveranno, andranno a completare la produzione 2024 di uno dei prodotti agroalimentari definiti tradizionali, come stabilito dalla Regione Marche e dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf).
Si tratta di un presidio locale tradizionale approvato prima dalle Marche con la determina della giunta regionale n. 718 del 27 marzo 2000 e poi dall’allora Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali-Mipaaf con il decreto ministeriale 18.07.2000).
Viene coltivato esclusivamente nei territori di Castelleone di Suasa e del limitrofo San Lorenzo in Campo, dai 12 produttori iscritti all’associazione. La Cipolla di Suasa ha un bulbo con tuniche rosacee e un sapore dolce: il seme viene prodotto in serra screen-house o in campo aperto, osservando le indicazioni prescritte per evitare contaminazioni con altre specie.
Piantina e seme, proprio per questo motivo, non si trovano in commercio: «Non esiste sul mercato la piantina della cipolla di Suasa», spiegano dal Comune di Castelleone di Suasa, «anche se a volte si trovano cipolle rosacee spacciate spesso per la specialità di Suasa». Anzi, incalza il sindaco di Castelleone Carlo Manfredi: «Chi commercializza, utilizza nelle proprie lavorazioni e pubblicizza la cipolla di Suasa, deve far riferimento ai produttori accreditati e dimostrarne la tracciabilità ad eventuali controlli».