SENIGALLIA – «Sono molto orgoglioso di quel progetto e posso dire che si farà, anche se è stato complicato tenere insieme diversi attori che si sono impegnati per contribuire con interventi privati alla riqualificazione del centro storico cittadino». A parlare così è il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, intervenendo in II Commissione consiliare dove si è discusso del progetto “orti del vescovo”.
La seduta di lunedì 23 aprile, richiesta dal consigliere Riccardo Mandolini del Movimento 5 Stelle, è iniziata concentrandosi sul piano interrato, dove da progetto preliminare prima (2012) e definitivo poi (2014), devono essere realizzati i parcheggi a servizio di appartamenti e dei negozi.
Il progetto “orti del vescovo” prevede la riqualificazione dell’intera area che da piazza Garibaldi arriva fino al fiume Misa sia lato Portici Ercolani sia zona caserme e reparto della Mobile. Una decina i negozi che verranno realizzati e ben gli 37 alloggi: 14 su via delle Caserme realizzati dall’Erap; 11 su via Portici Ercolani realizzati dalla Fondazione “Città di Senigallia”; 6 su viale Cavallotti recuperati nell’edificio di proprietà della Diocesi attualmente inutilizzati ed altri 6 realizzati dall’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero). Di questi una parte sarà a canone sostenibile (per circa 25 anni), altri a libero mercato.
Secondo Mandolini, i parcheggi interrati sono a rischio allagamento in caso di esondazione del fiume Misa, distante pochi metri: da qui la necessità per il consigliere pentastellato di rivedere il progetto. «Sono quasi due anni che in commissione non si parla più del progetto: quali criticità si sono presentate nel frattempo? Io volevo sottolineare la necessità di rivedere lo schema degli “orti del vescovo” per i parcheggi interrati a ridosso del fiume: è quasi un controsenso che siano stati eliminati in altri progetti ma lasciati in questo che è a pochi passi dal fiume. Magari se siamo ancora in tempo, si potrebbe rielaborare in un progetto meno faraonico».
La risposta è arrivata dal sindaco che ha innanzitutto precisato come il progetto di partenariato pubblico-privato sia già partito con la riqualificazione di piazza Garibaldi nel 2015 e la sistemazione di via Cavallotti e di parte del lungofiume. Motivo per cui non si può tornare indietro e rivisitare un progetto già iniziato: stando alle affermazioni del primo cittadino, se perdesse i parcheggi, dovrebbe essere cambiato drasticamente e perderebbe i finanziamenti di cui una tranche già stanziati e a bilancio.
Nessun dietro-front quindi sugli “orti del vescovo” nonostante i termini per la conclusione dei lavori stia per scadere (giugno 2018): l’architetto Giuliani ha detto di essere già in contatto con la Regione Marche (il progetto si basa su un bando regionale con fondi ministeriali) per una proroga dei termini.
«Il vero tema potrebbe invece essere quello delle prescrizioni sulla sicurezza» ha dichiarato Mangialardi precisando inoltre che l’area non è mai stata classificata come R4, ad alto rischio esondazione: «purtroppo, se il fiume dovesse fuoriuscire dagli argini lo farà verso il Foro annonario e non in piazza Garibaldi».