Sono migliaia le imprese artigianali e commerciali che insistono nella vallata Misa e Nevola. E su tutte, chi in maniera più marcata e chi meno, pesano la crisi dei consumi, il contesto internazionale e l’inflazione. Che poi sono tre fenomeni legati tra loro. Senza contare la pandemia che ha comunque stravolto le abitudini e di cui ancora si possono osservare gli effetti.
A spiegare l’andamento economico nell’entroterra vallivo è Egidio Muscellini, presidente del comitato territoriale di Senigallia della Confartigianato che comprende quindi tutti i comuni da Arcevia a Senigallia. Se il saldo delle attività continua a essere negativo è anche perché, dopo la crisi della pandemia, è subentrato prima il conflitto tra Russia e Ucraina che ha portato a conseguenze impattanti per famiglie e imprese ma poi altrettanta apprensione (il discorso vale anche per le famiglie) l’ha portata quello israelo-palestinese e ogni voce di corsa al riarmo anziché all’attenuazione delle tensioni.
«Di certo il contesto nazionale e internazionale crea problemi – spiega Muscellini – sia alle famiglie che alle aziende, tra aumenti di carburanti e materie prime. Un po’ tutti ne risentono. Dipende dal tipo di attività: un forno che ha diversi dispositivi elettrici ne ha risentito maggiormente rispetto a un negozio di abbigliamento». Ma il contesto ha reso «molto difficile la situazione soprattutto per le piccole attività che non hanno saputo far fronte all’aumento generalizzato dei costi». E questo al netto dei fenomeni speculativi che si presentano puntuali a ogni crisi.
Tra le questioni c’è da affrontare c’è anche lo spopolamento dei centri storici. «Anche questo contribuisce alla chiusura dei piccoli negozi – afferma il presidente locale della Confartigianato – per cui si rende necessario un miglioramento della qualità dell’abitare nei centri e nei borghi delle vallate». Come? Attraverso il rilancio della vallata Misa, Nevola e Cesano che può, anzi, deve passare attraverso il turismo e la riqualificazione dei borghi storici.
«Sono a contatto con diversi turisti che scelgono le nostre zone perché sono belle da un punto di vista paesaggistico e naturalistico, ma anche interessanti dal punto di vista enogastronomico, con tanti prodotti di qualità realizzati nelle vicinanze dei borghi». Per incentivare ancora di più a scegliere le Marche e le nostre vallate servono però investimenti che possano agevolare la situazione attuale, come la questione sicurezza, la viabilità, i percorsi ciclopedonali, le iniziative turistiche e la promozione del territorio. «Le presenze finora sono state positive e le prospettive per il futuro sono buone – conclude -. Gli eventi aiutano a richiamare le persone, e da questo punto di vista c’è stato un grande impegno delle amministrazioni locali, anche se forse andrebbe fatta più informazione sulle molteplici opportunità».