Senigallia

Quale sicurezza a Senigallia?

In caso di calamità quali sono le buone pratiche da seguire, qual è il piano di evacuazione e come funziona il sistema di allerta per la città. Questi i dubbi che solleva la Lega. Ecco cosa dice

L'alluvione a Senigallia nel 2014
L'alluvione a Senigallia nel 2014

SENIGALLIA – La Lega torna sul tema della sicurezza. A cinque anni dall’alluvione che causò quattro morti e danni per centinaia di milioni di euro, il carroccio locale chiede al Comune di attivarsi per informare i cittadini su quali siano le buone pratiche da mettere in atto in caso di calamità e quale sia il funzionamento della Protezione civile.

Temi non semplici da spiegare, che richiedono attenzione e soprattutto che necessitano di intersecarsi con altre questioni relative al funzionamento di tutto il sistema italiano in tema di calamità. Se “Il tema delle sicurezza non è negoziabile” come ha detto il sindaco Mangialardi in merito ad una polemica sulla piscina delle Saline, i leghisti senigalliesi si chiedono come mai nessuno si sia accorto delle ultime decisioni, definite «discutibili», per quanto riguarda l’allerta della popolazione.

«A maggio 2019 – spiega il referente locale Sergio Taccheri – abbiamo avuto ben due allerte meteo: la prima nella giornata del 19 maggio con chiusura precauzionale delle scuole cittadine e senza un goccio d’acqua nell’alveo del Misa mentre nella giornata del 29 maggio quando si sono registrati picchi di piena preoccupanti non si sono chiusi nemmeno i ponti né tantomeno la popolazione si è resa conto di quello che stava accadendo.

Giusto per rispolverare un pochino la memoria nel marzo 2018 quando sono collassati due argini del Misa dopo lo scioglimento delle abbondanti nevicate sono state chiuse le scuole e messe le paratie sui ponti cittadini e per arrivare a prendere questi provvedimenti per la sicurezza di tutti crediamo si sia seguito un protocollo ben definito».

Insomma a Senigallia non c’è molta consapevolezza né delle regole da seguire in caso di calamità dovuta alle esondazioni dei corsi d’acqua, né in generale del piano di evacuazione che presenta alcune criticità – per prima – la mancanza di un sistema di allertamento per tutta la popolazione. Un punto debole molto rilevante in caso di problemi per la sicurezza della città.