SENIGALLIA – Si accentua la spaccatura in maggioranza tra il consigliere forzista Luigi Rebecchini e il resto della compagine di governo senigalliese. Dopo mesi di divergenze nemmeno troppo velate su vari temi – l’ultimo sull’assegnazione alla minoranza d’una commissione su quattro in mancanza di un organismo ad hoc di controllo – è nato un botta e risposta tutto politico sull’opportunità della sua permanenza nella coalizione che sostiene il sindaco Massimo Olivetti.
La vicenda ha subito un’accelerazione negli ultimi giorni. Il primo passo l’hanno fatto 27 iscritti di Forza Italia, i quali hanno sottoscritto e inviato un documento politico al coordinatore provinciale Gianluca Pasqui esprimendo il pieno appoggio all’ex capogruppo Rebecchini. Con il passaggio di Antonelli da La Civica agli azzurri di Berlusconi, i forzisti in consiglio sono diventati tre: Bernardini e la neo-azzurra hanno di fatto estromesso Rebecchini dal ruolo di capogruppo di FI. Dagli iscritti è arrivato il pieno sostegno all’ex docente: «Gratitudine e apprezzamento per l’attività politica svolta in questi mesi dal consigliere Luigi Rebecchini, nostro punto di riferimento per la sua coerenza nel portare avanti storiche battaglie del centro-destra a Senigallia, per la sua capacità dialettica e propositiva, per il suo rigore etico e lo spirito critico che, in un movimento liberale, non può mai venire meno». E ancora, l’invito a «continuare a difendere i punti condivisi da tutta la maggioranza contenuti nel programma elettorale a partire dallo sport, dalla cultura, dalle politiche turistiche, dalla lotta ai favoritismi per un vero cambiamento nei fatti». Insomma il via libera per continuare in quel percorso intrapreso fin dalle battaglie per una coalizione anti sinistra e per la scelta del candidato a sindaco.
La maggioranza però non si è fatta attendere. I vertici regionali, provinciali e comunali della Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e La Civica ci tengono a sottolineare che c’è coesione e una sola forte voce nella coalizione senigalliese di centrodestra: «Chi sceglie di stare in un partito sceglie necessariamente di seguire le sue linee politiche, chi non intenda condividere o seguire gli indirizzi dei vertici non ha alcun motivo di restare dentro questo o quel partito. Chi invece decide di essere “battitore libero” ed esprimere le proprie idee senza seguire le linee dettate dai vertici del partito non può e non deve, perché nessuno lo costringe, restare in una comunità politica della quale, in ogni occasione, rappresenta il bastian contrario della linea ufficiale». «Essere liberale non significa fare quello che si vuole: per farlo è utile stare da soli. Luigi Rebecchini per quanto ci riguarda ha scelto di stare fuori dalla maggioranza con i suoi comportamenti in Consiglio comunale e con le uscite a mezzo stampa».
«Sono io che decido dove stare» è l’immediata replica di Luigi Rebecchini. «Non mi faccio dettare scelte da caporali o da esponenti di altri partiti. I cittadini mi hanno votato come esponente del centro-destra e mi hanno chiesto di lavorare al programma condiviso, che altri troppo spesso dimenticano. Io sto dove mi hanno messo i cittadini e dove mi chiedono di stare gli iscritti di Forza Italia e il movimento civico che è confluito nel partito azzurro. Che a qualcuno piaccia o non piaccia. Se ne facciano una ragione. Queste – conclude il consigliere comunale di Forza Italia – sono le regole della democrazia, in cui si dialoga e ci si confronta senza subire diktat. Altri sono rimasti alle regole di una preistorica partitocrazia. Un concetto che il presidente Berlusconi ha sconfitto da anni».
Che ci sarebbero stati altri screzi tra Rebecchini – per anni referente cittadino e poi consigliere di Rifondazione Comunista ora al governo come componente civica di Forza Italia e una maggioranza di centrodestra – e il resto della maggioranza era evidente da mesi. Troppo presto per parlare di separazione allora, ma a questo punto il passaggio al gruppo misto sembra davvero la strada più probabile. Pena un isolamento ancora maggiore di quello che di fatto già si materializza a giorni alterni. Isolamento che lo ha costretto a un confronto con il sindaco proprio in vista delle presidenze delle commissioni.