SENIGALLIA – L’ottima professionalità del personale impiegato che si scontra con una pessima organizzazione. È quanto segnala il comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia dopo l’ennesima lamentela da parte di cittadini stanchi per alcuni disservizi o disorientati dalla macchina organizzativa della sanità pubblica.
L’ultima in ordine di tempo è quella che riguarda la restrizione degli utenti del laboratorio analisi di Senigallia. Prima non vi erano limitazioni, cosa che consentiva a chiunque dovesse usufruire del servizio di recarsi ogni mattina al punto prelievo di via Cellini e pagare per le analisi di cui necessitava. Da tempo ormai l’accesso è ristretto a 60 pazienti al giorno e nonostante il numero limitato ancora si verificano situazioni di caos e disorientamento gestite solo dalla professionalità dei sei operatori addetti che dirigono il “traffico” degli utenti.
Situazioni su cui il comitato era intervenuto più volte suggerendo alcune migliorie per eliminare i disservizi, ma che non sono state ascoltate dalla dirigenza sanitaria di Area vasta 2.
Ma un’altra segnalazione viene fatta dagli stessi utenti: le risposte delle analisi dei pazienti vengono portate a mano il pomeriggio dalla palazzina del laboratorio a quella del cup da ausiliari. «Ma in base alla legge sulla privacy e sul trattamento dei dati sensibili – si chiedono dal comitato cittadino – è normale e regolare portare a mano avanti e indietro i referti dei pazienti? E se si perdessero e qualcuno volesse farsi gli affari degli altri? Questa è l’organizzazione messa in piedi da Bevilacqua, approvata da Mangialardi, Girolametti e Angeletti, per migliorare il servizio? La proposta di Bevilacqua ha fatto “acqua” da tutte le parti».
La soluzione che il Comitato torna a proporre è quella di eliminare le prenotazioni per i servizi del laboratorio analisi dell’ospedale di Senigallia e aggiornare le modalità di consegna dei referti medici. «Siamo nel 2019, era dell’informatica spinta» ironizzano, indicando che le alternative ci sono.