Senigallia

Senigallia, la Regione dice “sì” alla demolizione di ponte Garibaldi

La ricostruzione sarà a carico del Comune che sta valutando se inserirla tra gli oneri di urbanizzazione del progetto per un supermercato in zona stadio Bianchelli

Ponte Garibaldi a Senigallia
Ponte Garibaldi a Senigallia

SENIGALLIA – Dopo ponte II Giugno, demolito e ricostruito l’anno scorso grazie all’intervento della Regione Marche su sollecitazione del Comune, dovrebbe essere la volta di ponte Garibaldi. La struttura, gemella di quella rifatta ex novo e situata poco più a monte, versa in condizioni infatti simili anche se, attualmente, meno critiche, tali dunque da non intervenire in emergenza ma potendo programmare i lavori. Nel frattempo partirà l’escavo dell’alveo del fiume Misa bel tratto tra i due ponti.

La Regione Marche si dichiara dunque pronta a demolire ponte Garibaldi, ma non a ricostruirlo. Spetterà al Comune trovare le risorse necessarie e l’amministrazione comunale non ha mai nascosto di voler inserire l’opera nel progetto del supermercato Conad allo stadio Bianchelli. Vi potrebbe rientrare come opera accessoria grazie agli oneri di urbanizzazione, sacrificando però il parcheggio in struttura che era inizialmente previsto a fianco dello stadio centrale.

I tempi non saranno rapidi però. Ancora si è nella fase delle ipotesi e della trattativa: i vari attori per questo importante progetto a beneficio della comunità senigalliese devono ancora sedersi attorno a un tavolo per definire lavori dal costo notevole, diversi milioni di euro.

Nel frattempo che il Comune trovi le risorse necessarie per ricostruire il ponte Garibaldi, la Regione si fa carico dell’escavo del tratto di fiume Misa compreso tra questo e ponte Angeli dell’8 dicembre 2018: le risorse, circa 130 mila euro, arrivano dal finanziamento ottenuto per il prolungamento del molo di Levante e redistribuite per via dei tempi allungati dal contrasto con la Provincia di Ancona.

Tutte le opere servono però per la messa in sicurezza del fiume che attraversa Senigallia, la cui scarsa manutenzione è al centro del processo per l’alluvione del 3 maggio 2014.