Senigallia

Report di fine mandato, Riccardo Pizzi riaccende il dibattito

Il vicesindaco interviene sulla pubblicazione voluta dall'ex primo cittadino Maurizio Mangialardi definendola un resoconto «vanesio che è un affronto al buon uso di soldi pubblici»

Riccardo Pizzi
Riccardo Pizzi

SENIGALLIA – Non si placa la polemica sul report di fine mandato voluto dall’ex sindaco Maurizio Mangialardi, oggi capogruppo Pd nel consiglio regionale. A gettare benzina sul fuoco che in realtà andava spegnendosi è Riccardo Pizzi, vicesindaco dell’attuale giunta di Senigallia targata Olivetti, il quale fornisce qualche numero e considerazione sulla pubblicazione che giace ormai destinata alla polvere. 

«Sul report di fine mandato è doveroso fare chiarezza, per rispetto verso i cittadini – spiega Pizzi -. L’art. 4 del D.Lgs. n.149 del 06/09/2011 prevede l’obbligo per i sindaci dei comuni, giunti a fine mandato, di predisporre appunto un report, contenente una serie di informazioni indicate sempre dalla norma di legge. Relazione che deve essere poi approvata dall’organismo di controllo comunale e poi pubblicata sul sito dell’ente comunale. A Senigallia questa cosa è stata fatta. Gli uffici hanno redatto il report con i contenuti previsti dalla legge, approvata e messa in rete sul sito comunale in una sezione dell’amministrazione trasparente».

Il nodo della questione è secondo Riccardo Pizzi nelle 1000 copie cartacee che sarebbero la fonte dello spreco di risorse pubbliche secondo l’attuale vicesindaco. «A Senigallia l’ex sindaco ha voluto fare altro. Ha colto l’occasione per autocelebrare la sua “politica” con un qualcosa che nessuna norma di legge richiede. Il tutto, impiegando sempre personale comunale (per un costo non quantificabile, non potendo sapere l’impegno in numero di ore di lavoro) e soldi pubblici per la grafica e la stampa. Nel merito dei costi economici diretti, il Comune di Senigallia ha speso 8.457,69 euro per la grafica e la stampa di 1000 copie di un report voluttuario, di nessuna utilità pubblica. Rappresenta il suggello di un modo di fare politica vuoto ed autoreferenziale e come amministrazione ci guarderemo bene dal prenderlo come riferimento» replicando alle affermazioni di Mangialardi che chiedeva invece agli attuali amministratori di leggerlo con attenzione per prenderne spunto. 

«Qui si tratta di buona prassi amministrativa e politica, rispetto dei cittadini e delle istituzioni. Altro che antipolitica o populismo. Quello che abbiamo fatto – conclude Riccardo Pizzi – è stato mettere nella pagina iniziale del sito istituzionale, il contenuto del report previsto per legge, togliendo il contenuto di questo report-vanesio che è un affronto al buon uso di soldi pubblici».