SENIGALLIA – Prorogata di cinque anni la validità del Piano Particolareggiato del Centro Antico. Lo ha deciso la giunta municipale dopo un’attenta analisi dei risultati ottenuti in dieci anni in cui lo strumento urbanistico era in corso di validità. La scadenza naturale era prevista per il prossimo 4 novembre, ma sono molti gli interventi natura edilizia e urbanistica nel centro storico di Senigallia che devono ancora partire o che sono stati programmati in linea con le prescrizioni contenute nel piano.
Linee guida che – secondo l’amministrazione comunale, rappresentata in conferenza stampa dal sindaco Maurizio Mangialardi e dal vicesindaco con delega all’Urbanistica Maurizio Memè – hanno permesso di ridefinire il centro storico permettendo interventi di recupero e rigenerazione abbattendo il consumo di nuovo suolo.
Un recupero non solo materiale o artistico ma soprattutto filologico per riagganciarsi al passato in un’opera di riqualificazione che ha visto coinvolto un po’ tutto il centro storico. Sono state individuate tre serie di interventi più significativi. La prima è quella della ricostruzione della città come era prima del terremoto e che hanno interessato alcuni edifici presenti in largo Puccini, via delle Caserme, via Caro, via Gherardi, via Smirne e piazza La Marmora.
La seconda serie è quella relativa agli spazi pubblici con la sistemazione dei Giardini Catalani, di piazza Saffi, della piazza Santa Maria del Porto, della piazzetta della Posta e di via San Martino, nonché la riqualificazione di piazza Garibaldi, la realizzazione del parcheggio della stazione.
Infine i lavori sugli edifici pubblici, e quindi i restauri delle facciate del Palazzo Comunale, di Palazzetto Baviera e delle scuole “Pascoli” e “Fagnani”.
«Una vera e propria rivoluzione urbana che si è tradotta in una miriade di interventi frutto di un paziente e capillare lavoro di ascolto, di confronto e di decisione. Interventi che presi singolarmente possono apparire insignificanti ma che dopo 10 anni, nel loro complesso hanno fatto del centro antico di Senigallia un esempio di come si può e si deve aver cura della città. Ciò che oggi ci riempie di maggiore orgoglio – continua Mangialardi – questo lavoro non è stato solo frutto di prescrizioni. Tramite il confronto con cittadini, imprese e ordini professionali, abbiamo permesso che crescesse a Senigallia una sensibilità e una cultura urbanistica nuova, attenta al recupero filologico e di qualità, che ha permesso, a fianco dei tanti lavori pubblici, anche la realizzazione di tanti interventi di recupero e restauro da parte di proprietari di edifici privati. Un’attività pulviscolare che oggi, dopo dieci anni, ha completamente cambiato la fisionomia del centro storico, riducendo a zero il consumo di suolo».