Senigallia

Rientrata al lavoro la dipendente cacciata dal negozio a Senigallia

Soddisfatta la Filcams Cgil per il risultato raggiunto dopo oltre un anno di battaglia sindacale al fianco della lavoratrice accusata dall'azienda di non rispettare gli orari e i turni

Immagine di repertorio

SENIGALLIA – Era stata accusata di saltare i turni di lavoro e di effettuare assenze ingiustificate, tanto da arrivare a cacciarla più volte dal luogo di lavoro e da chiederne il licenziamento. Ora è rientrata al lavoro la lavoratrice di Senigallia al centro di una vertenza sindacale che si è protratta oltre un anno. Un anno in cui la donna ha chiesto aiuto alla Filcams Cgil di Ancona per farsi riconoscere i suoi diritti in base al contratto con cui era stata assunta nel 2012 in un negozio di un centro commerciale senigalliese.

Secondo Sara Dominella, segretaria provinciale del sindacato dorico, l’azienda stabiliva i turni in modo arbitrario: gli orari di lavoro sarebbero stati modificati a proprio piacimento senza considerare il contratto. Al centro della questione dunque un utilizzo improprio e non consensuale della flessibilità, istituto che, invece, va concordato e retribuito, oltre a problematiche economiche con un quadro peggiorativo in cui non sarebbe stata conteggiata nemmeno la quattordicesima. La lavoratrice si è vista perfino cacciare dal luogo di lavoro quando si presentava in sede, secondo quanto previsto dal contratto, e contare invece assenze ingiustificate in altre occasioni.

Ora la lavoratrice è rientrata al lavoro e questa è una buona notizia: «È un risultato importante per la Filcams Cgil di Ancona – dichiara Sara Dominella, segreteria provinciale Filcams Cgil Ancona -, sempre con i lavoratori per difenderli sia nelle grandi sia nelle piccole realtà commerciali. Un risultato che contribuisce a restituire dignità alla lavoratrice ingiustamente accusata». Sempre il sindacato ha chiesto all’azienda di restituire il corrispettivo di tutti i giorni in cui alla lavoratrice non era stato permesso di lavorare e che le erano stati decurtati dallo stipendio.