Senigallia

Rifugiati, lo Sprar di Senigallia “modello” nazionale

Il sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo ottiene un altro riconoscimento, quello di essere preso come esempio da altre realtà italiane. In questi giorni sono in città due operatrici di uno dei tanti progetti della capitale

Le operatrici degli Sprar di Senigallia e Roma a confronto
Le operatrici degli Sprar di Senigallia e Roma a confronto

SENIGALLIA – Un altro importante riconoscimento arriva per lo Sprar (Sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo) predisposto dall’Ambito territoriale 8: gli operatori di Sprar di altre città italiane saranno ospitati a Senigallia per uno scambio di esperienze e informazioni sul progetto locale preso a modello a livello nazionale.

La strategia senigalliese è stata infatti segnalata dal tutor territoriale come idonea nell’ambito del nuovissimo “Erasmus in SPRAR”, cioè idonea ad attivare percorsi di confronto tra i vari progetti italiani dedicati alla protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Le buone pratiche attivate a Senigallia vengono in poche parole prese a modello dagli operatori di altre realtà italiane.

Proprio in questi giorni sono in città due operatrici di uno dei tanti progetti Sprar di Roma. Si tratta di Flaminia e Prisca, del progetto romano di Pigneto e Casal del Marmo (che contano 28 + 31 accoglienze), che come Senigallia accoglie famiglie monoparentali. Ma mentre la capitale ha una capacità di accoglienza nell’ambito di questi progetti pari a circa 10mila unità, contro le 55 di Senigallia. Eppure la spiaggia di velluto è divenuta modello per quanto riguarda metodi di intervento, strumenti e soluzione delle difficoltà quotidiane nell’accoglienza di rifugiati.

Uno scambio giudicato dalle due operatrici romane «assolutamente positivo e da ripetere. In questo modo possiamo raffrontare le tecniche e gli strumenti di lavoro che utilizziamo noi e che utilizzano gli altri, rendendoci quindi conto che certe modalità possono essere trasferite nella nostra realtà mentre altre sono molto interessanti ma non applicabili. L’arricchimento che deriva da questi scambi è vitale e virtuoso».