SENIGALLIA – Ancora in degrado, ancora senza un futuro certo. L’immobile ex hotel Marche continua a sopravvivere tra mille difficoltà ma all’orizzonte sembra spuntare un progetto per farvi sorgere anche un Centro Studi Europeo sullo sport. A ipotizzare la sua alienazione è la Provincia di Ancona, proprietaria dell’edificio situato sul lungomare Marconi, zona centrale del litorale senigalliese a due passi dal porto e quattro dalla rotonda.
Dopo anni di inutilizzo e costose manutenzioni solo per evitare rischi ai passanti o persino ai senzatetto che vi improvvisavano bivacchi, è sempre più ferma la volontà di vendere quello che una volta fu l’hotel Bagni: si tratta della prima struttura per il turismo balneare in una città ancora sprovvista di risorse. Ereditato dalla Regione Marche, l’immobile è ostaggio del tempo che passa impietoso e della carenza di investitori: per la Provincia è attualmente solo un bene da dover mantenere, con costi che difficilmente potranno essere sostenuti a lungo, a maggior ragione se si dovessero presentare situazioni straordinarie.
Da cogliere al volo dunque qualsiasi progetto che ne preveda la riqualificazione. Come la possibilità che venga acquisito da un fondo immobiliare che fa capo alla Cassa depositi e prestiti grazie a risorse del Pnrr. Recentemente è circolata la notizia di una possibile terza vita (la seconda fu l’esperienza negli anni ‘90 come sede del centro di collocamento) per l’ex hotel Marche, stretto tra il lungomare e il retrostante piazzale Morandi: quella di farlo divenire sede – assieme ad altri immobili pubblici cittadini – di un Centro Studi Europeo per l’età giovanile e quella senile imperniato sullo sport.
L’ipotesi ha riscontrato un generale silenzio in città, eppure secondo il consigliere Gennaro Campanile, «farebbe di Senigallia un riferimento internazionale con forti ricadute economiche e di visibilità per l’intera collettività. Non esistono altri esempi del genere in Italia a parte i tre centri di alta specializzazione ma dedicati all’agonismo». Un progetto in cui sarebbe coinvolta la Federazione Italiana Vela (Fiv) e la fondazione Insegi, «un’opportunità straordinaria per la nostra città che raggiunge diversi obiettivi contemporaneamente: conserva la memoria urbanistica di una parte storica della città, fa l’interesse pubblico e non quello privato, pone Senigallia all’avanguardia di un settore che è destinato ad essere sempre più importante nella società del futuro, apre le porte ad una riqualificazione di tutti gli impianti sportivi presenti, riqualifica strutture pubbliche in abbandono da decenni».