SENIGALLIA – L’Ufficio del Giudice di Pace è a rischio operatività. A fine maggio, infatti, andrà in pensione una delle tre persone attualmente in organico, con la possibilità quindi che si ingolfi la macchina giudiziaria, già oggi sotto pressione. A denunciarlo è il consigliere comunale nonché avvocato Roberto Paradisi, assieme ai colleghi di opposizione consiliare Luigi Rebecchini (Unione Civica) e Alan Canestrari (Forza Italia), ma la vicenda viene seguita da vicino anche dall’Ordine degli Avvocati di Ancona.
L’ufficio del giudice di pace di Senigallia è da tempo sotto organico: originariamente erano impiegate cinque persone, col tempo ridotte poi a tre e, dal 1° giugno prossimo a due soltanto. Troppe poche per poter garantire l’operatività e la piena funzionalità di quello che è, di fatto, l’ultimo presidio giudiziario presente nella spiaggia di velluto ma che interessa anche i comuni limitrofi delle vallate del Misa e Nevola.
«Gli impiegati amministrativi [dell’ufficio del giudice di pace, Ndr] sono individuati e retribuiti dalle amministrazioni locali – spiegano Paradisi, Rebecchini e Canestrari – d’intesa con il Ministero della Giustizia. È compito dunque degli enti locali provvedere alla sostituzione del personale». Immediata quindi la chiamata in “causa” del Comune di Senigallia e del primo cittadino. «Nonostante il sindaco sia a conoscenza della gravissima situazione da mesi, non solo non risulta ad oggi, a pochi giorni dal collocamento in pensione della funzionaria di cancelleria, individuato nessun sostituto dello stesso livello contrattuale, ma nemmeno risultano avviate le procedure per l’avvio alla necessaria formazione».
Insomma dal primo giugno, l’Ufficio del giudice di pace di Senigallia rischia la paralisi, secondo i tre consiglieri comunali. Per questo l’amministrazione comunale deve fare in fretta: nel prossimo consiglio comunale verrà presentata dai tre consiglieri una mozione per impegnare la giunta municipale e giungere velocemente a misure concrete.
«Auspico che – è l’appello dell’avvocato Riccardo Pizzi di Senigallia – si possa giungere velocemente a un accordo tra i Comuni consorziati, il Giudice di pace [dott. Tranquilli, Ndr] e l’Ordine degli avvocati per poter colmare una carenza che vede l’ufficio oggi sotto di due unità operative ma dal primo giugno di tre persone. Si tratta di un presidio di giustizia fondamentale per i cittadini, per cui spero che si possano trovare le risorse anche per il potenziamento con una quarta unità».
Anche l’Ordine degli Avvocati di Ancona sta seguendo attentamente l’evolversi della vicenda dell’ufficio del giudice di pace di Senigallia. «L’Ordine degli Avvocati di Ancona si sta occupando del problema già da alcuni mesi – ha detto l’Avv. Marta Mereu, delegata dal Consiglio – e riteniamo fondamentale il mantenimento del presidio di giustizia locale. Ci siamo già attivati per sollecitare l’individuazione di soluzioni urgenti interloquendo con il Comune di Senigallia, il Presidente del Tribunale e lo stesso Giudice di Pace. Senza personale sufficiente l’ufficio non potrebbe operare con la necessaria funzionalità e dunque occorre fare presto, ma riteniamo che ci siano le condizioni perché si giunga ad una soluzione rapida».