Senigallia

Montemarciano, sacchi al posto delle scogliere in attesa delle risorse da Palazzo Chigi

Provvedimenti temporanei e con materiali presenti in loco in attesa dei dei famosi 12 milioni di euro per cui mancherebbe solo la firma del premier Conte. Poi le firme tra Regione Marche, i comuni di Falconara e Montemarciano e Rfi

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Le forti mareggiate sferzano il lungomare a Marina di Montemarciano, accentuando il fenomeno dell'erosione costiera

MONTEMARCIANO – Sull’attualissimo tema delle mareggiate che stanno letteralmente mangiando la spiaggia e il lungomare a Marina, si è svolto martedì 26 novembre un incontro tra l’amministrazione, i cittadini e gli operatori economici di Montemarciano per capire quale strategia adottare nell’immediato.

Si tratta di far fronte a una fortissima erosione costiera che sta portando via un centinaio di metri di litorale e persino di asfalto, costringendo residenti e imprenditori a correre ai ripari. Ripari che però devono avere il via libera dell’amministrazione comunale prima e degli altri enti coinvolti, come la Regione.

Durante l’incontro è arrivata la conferma che ancora non sono stati formalmente affidati i 12 milioni di euro previsti per il ripascimento della spiaggia di Montemarciano e per il posizionamento di scogliere a protezione sia delle attività sull’arenile che delle abitazioni ma in generale di tutta la costa di Marina. A tal proposito, la città è stata informata che mancherebbe solo la firma del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte.

Ma a seguire dovrà essere firmata anche la convenzione tra Regione Marche, comuni di Montemarciano e Falconara e Rfi (che stanzierà 4 dei 12 milioni totali per interventi a ridosso della linea ferroviaria adriatica). Anche Senigallia, interessata dall’erosione costiera soprattutto nella zona di Ciarnin e Marzocca, potrà essere coinvolta nel progetto, ma con altre risorse ancora non individuate.

La situazione, che dopo le ultime mareggiate si è aggravata ulteriormente, nel frattempo deve essere sostenuta dall’amministrazione comunale e dai diretti interessati tramite provvedimenti tampone“. Nello specifico sono previsti enormi sacchi da riempire con il materiale portato in spiaggia dal mare, in modo tale che possano fungere da provvisorie scogliere in attesa dello sblocco dei fondi. Ma è una corsa contro il tempo, prima che il mare si riprenda altri metri di spiaggia e qualche attività.