SENIGALLIA – Sono ben 35 gli ospiti al covid hotel di Senigallia. Il dato, riferito a ieri 2 dicembre, può essere letto come una testimonianza della necessità di strutture ricettive a disposizione della comunità per fronteggiare il periodo di isolamento o quarantena in sicurezza.
Ad annunciarlo è la Caritas diocesana di Senigallia che gestisce la struttura in questo momento in collaborazione con la proprietà dell’hotel Atlantic e con altre realtà di volontariato. Tra cui i medici e infermieri dell’ambulatorio solidale Paolo Simone.
Dopo 15 giorni di apertura del covid hotel di Senigallia si è arrivati a un’affluenza di 35 persone: il picco di 37 ospiti è passato grazie a due persone dimesse al termine del periodo di quarantena che son potute quindi tornare a casa.
Ma già un’altra accoglienza è in fase organizzativa.
Dall’avvio di questa seconda esperienza (dopo quella di aprile e maggio), 26 delle persone accolte al covid hotel di Senigallia provengono dagli ospedali: da quello cittadino (5), dagli Ospedali riuniti Ancona (10), da Jesi (3), Marche nord (4), Pesaro (2) e Fermo (2), mentre altre 11 persone erano nelle proprie abitazioni quando l’Asur ha disposto il trasferimento nella struttura alberghiera sul lungomare a Marzocca.
Sempre guardando questa seconda ondata di covid, sono 22 gli uomini e 15 le donne ospitate, di età media sui 50 anni: tra loro infatti ci sono non solo anziani (il più in là con gli anni ha superato le 88 primavere) ma anche ragazzi: il più giovane ha appena 20 anni.
«A quindici giorni dalla riapertura del covid hotel di Senigallia – spiegano i vertici Caritas – l’affluenza degli ospiti ci conferma che è un servizio necessario in questo momento di emergenza. La tipicità degli ospiti è eterogenea per provenienza, età e status sociale, ad indicare che la necessità di isolarsi al momento della positività, per preservare il resto della famiglia con cui si abita, è importante e necessario per tutti».