SENIGALLIA – È stata rimandata la 21esima edizione del Summer Jamboree di Senigallia, l’appuntamento slitta al 2021 per la situazione coronavirus. A comunicarlo sono gli organizzatori Angelo Di Liberto e Alessandro Piccinini. Inizialmente previsto dal 29 luglio al 9 agosto 2020, il festival Internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50 viene spostato all’anno prossimo per l’emergenza covid-19.
L’evento caratterizza da 20 anni l’estate senigalliese ed è infatti cresciuto negli anni fino ad attirare centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo: troppe per poter prevedere forme di contenimento o per evitare la possibile diffusione di contagi da coronavirus contingentando gli ingressi a ognuno degli eventi, almeno 40, che ogni anno contraddistinguono la kermesse senigalliese.
«Abbiamo lavorato all’edizione 2020 fino all’ultimo minuto, cercando di tenere in piedi la possibilità di svolgere l’evento, ma la sicurezza delle persone dev’essere messa sempre al primo posto» spiegano Angelo Di Liberto e Alessandro Piccinini, organizzatori del Summer Jamboree. «Vista l’impossibilità di svolgerlo in forma ridotta o con una qualche forma di distanziamento sociale, abbiamo ritenuto imprescindibile, assieme all’amministrazione comunale scegliere di fare un passo indietro quest’anno per tornare più forti di prima nel 2021».
Salta dunque il più grande evento dell’estate di tutta la regione Marche. Con dispiacere il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi afferma che «la necessità di garantire in primo luogo il distanziamento sociale e tutte le altre forme di prevenzione del contagio non sono conciliabili con una manifestazione che richiama decine di migliaia di persone. È una decisione che non avremmo mai voluto prendere, sia perché il Summer Jamboree rappresenta da oltre vent’anni l’evento che più identifica la nostra città sulla scena internazionale, sia perché siamo consapevoli degli effetti negativi che il suo annullamento comporterà sul piano economico per tante attività. In questo momento, tuttavia, il nostro principale dovere è quello di tutelare la salute pubblica».