SENIGALLIA – Nell’estate 2021 salta il servizio di guardia medica turistica dislocato sul lungomare di Senigallia. È la prima volta in diversi anni che succede e per turisti e pendolari del mare non rimane che rivolgersi in ospedale. Al quinto piano del presidio di via Cellini, poco distante dal centro storico, è infatti presente la guardia medica turistica che dovrà svolgere il lavoro delle due sedi dislocate lungo il litorale: una si trova di fronte all’hotel Ritz sul lungomare Alighieri e una all’ex ufficio vendite della ex Italcementi, sul lungomare Mameli, zona portuale. Due sedi che quest’anno non accoglieranno i turisti come sempre avvenuto.
La conferma arriva dal cartello con scritto: «La guardia medica turistica si trova al quinto piano dell’ospedale di Senigallia, per informazioni e urgenze chiamare il 118» e la notizia ha sollevato parecchie perplessità. L’ex presidente della commissione regionale sulla sanità, nonché medico, nonché ex assessore comunale al welfare Fabrizio Volpini ha preso a riferimento Gabicce Mare, dove il servizio è partito il 1° luglio, mentre non lo è a Senigallia, che d’estate raddoppia la popolazione.
All’origine della scelta di non far partire il servizio di guardia medica turistica ci sarebbe però la carenza di medici disponibili, il che di fatto si ripercuoterà sull’ospedale dove dovranno rivolgersi gli utenti. E non mancano i commenti di alcuni operatori sanitari sui social ipotizzando un’estate lunga e faticosa.
Chi invece va all’attacco è il consigliere regionale Mangialardi, ex primo cittadino di della spiaggia di velluto. «Non si arresta il drammatico e repentino declino che da mesi sta colpendo Senigallia, stretta nella morsa delle due destre: quella regionale, che non perde occasione di penalizzare pesantemente la Spiaggia di Velluto, e quella comunale, guidata da belle statuine piegate ai voleri della giunta Acquaroli e incapaci del minimo di sussulto. La cancellazione della guardia medica turistica nei mesi di luglio e agosto, sempre presente nel corso degli ultimi quarant’anni, ne è l’ulteriore triste conferma. Mi chiedo davvero quale motivo possa aver indotto la scellerata decisione di eliminare un presidio così fondamentale nella città che da anni detiene il record regionale di presenze. I rischi concreti, infatti, sono due: il primo riguarda l’oggettivo e sensibile abbassamento dei livelli di sicurezza sul litorale, che inevitabilmente arrecherà danni all’immagine della città; il secondo concerne l’intasamento del pronto soccorso dell’ospedale che ne potrebbe scaturire, con pesanti disagi e disfunzioni per cittadini e turisti. Un bel risultato, non c’è che dire, per chi ha cavalcato spregiudicatamente e da protagonista la demagogia e il populismo del Comitato “a presunta difesa dell’ospedale” fino a diventare sindaco».