SENIGALLIA – La sanità pubblica locale continua a tenere banco, dopo gli interventi dei consiglieri di opposizione regionale Maurizio Mangialardi e Luca Santarelli che hanno attaccato la giunta Acquaroli. Interventi che sono piaciuti a metà al comitato cittadino a difesa dell’ospedale di Senigallia: secondo Cingolani e gli altri componenti del Ccdos, «i consiglieri regionali dell’opposizione ora se ne occupano, dimenticando che i guasti sono opera loro».
Sono ormai 5 anni, giunta Ceriscioli, che è cominciato lo smantellamento tuttora in corso dell’ospedale cittadino. Con determine del direttore generale dell’Asur n.350/2015, n.481/2016, n.361/2017, n.742/2019 (successivamente sospesa con determina n.163/2020) l’Asur Marche ha provveduto alla riorganizzazione dell’assetto aziendale. Il comitato snocciola la riorganizzazione che vede Senigallia pesantemente penalizzata.
La sede della direzione generale dell’area vasta 2 è stata stabilita a Fabriano; la sede centrale della direzione medica è stata stabilita a Fabriano; la sede centrale della direzione amministrativa è stata stabilita ad Ancona; la sede delle politiche del personale è stata stabilita per la parte giuridica a Jesi e per la parte economica a Fabriano; la sede centrale dell’area infermieristico-ostetrica è stata stabilita a Jesi; la sede centrale della logistica e acquisti (provveditorato) è stata stabilita a Jesi; la sede centrale del patrimonio attività tecniche è stata stabilita a Jesi; la sede centrale dell’ingegneria clinica è stata stabilita a Jesi e Fabriano; la sede centrale dei sistemi informativi è stata stabilita a Jesi.
La stessa criticità riguarda le tre unità operative trasversali e strategiche sul piano clinico: la diagnostica per immagini, la patologia clinica (laboratorio analisi) e la farmacia, tutte con sede centrale a Jesi.
«Senigallia non ha più voce in capitolo, ma si sperava che la Giunta Acquaroli sanasse la situazione. Invece nell’incontro intersindacale del 25 maggio 2021, l’assetto organizzativo, oggetto di informativa e non di contrattazione essendo di competenza dell’azienda, non riportava per l’ospedale di Senigallia le nomine che dovevano invece essere contenute nella n.361/2017 riguardanti i direttori o responsabili dell’unità operativa di oncologia, di oculistica, otorinolaringoiatria, radiologia, laboratorio analisi e fisiatra, senza dimenticare gli uffici amministrativi, l’ingegneria clinica e le politiche del personale».
La città di Senigallia è la seconda in Provincia di Ancona e la quinta delle Marche per numero di residenti (pari a 44.670 nel 2020). Mentre è cambiata la giunta regionale, il comitato sottolinea che non sono invece cambiati i vertici sanitari, motivo per cui «si continua come in passato, anzi si accelera per sistemare le proprie pedine prima degli eventuali cambiamenti. Dopo ben 8 mesi dall’insediamento la Regione, che non è più tanto nuova, non ha fatto ancora nulla per il cambiamento sanitario “light” che si prefiggeva e che invece i senigalliesi si aspettavano. Siamo molto delusi».