SENIGALLIA – Dopo l’approvazione all’unanimità da parte dell’assemblea legislativa delle Marche della mozione presentata dal consigliere regionale della Lega, Sandro Zaffiri, la sanità senigalliese e delle valli Misa e Nevola torna al centro del dibattito politico. «È singolare – ha dichiarato l’avv. Corrado Canafoglia dell’Unione Nazionale Consumatori – che sia stato approvato all’unanimità in consiglio regionale un testo che a Senigallia non è stato neanche considerato. Eppure si tratta di una mozione importantissima perché è il primo atto con cui la Regione Marche fa un passo indietro rispetto a quanto fatto finora».
La mozione impegna la giunta regionale a mantenere e potenziare i servizi ospedalieri e le strutture presenti nel territorio, a coinvolgere i governi del territorio comprensoriale e la popolazione tutta, a riflettere sulle potes presenti e sulla possibilità di istituirne una ulteriore.
«È con gli atti amministrativi che si salva l’ospedale di Senigallia – afferma ancora Canafoglia – non con gli isterismi né chiamando Striscia la Notizia. Se ogni giorno si denunciano “disastri” nella sanità senigalliese si finisce con fare il gioco di chi vuole depotenziarlo. Noi invece abbiamo lavorato in silenzio per arrivare agli atti amministrativi concreti, il resto sono solo chiacchiere».
Il testo proposto in consiglio regionale dalla Lega è stato inviato anche a tutti i gruppi consiliari in Regione, a tutti i consiglieri comunali di Senigallia e del suo hinterland per poter arrivare a far fronte comune, come già avviene in altre realtà anche vicine. «Sulla sanità non dobbiamo essere divisi, non servono personalismi, ma atti concreti» fa eco Massimo Bello, presidente dell’associazione Energie per Senigallia. Eppure in tutta la vallata Misa Nevola, solo a Ostra Vetere si è discusso della mozione ed è stata bocciata, «segno che la politica locale – continua Bello – ruota attorno ai diktat del Partito Democratico, come avvenuto per l’unione dei comuni, dove i territori hanno accettato il nuovo ente senza battere ciglio».
Ora per il “Comitato a difesa dell’ospedale e del diritto alla salute” presieduto da Serenella Curzi e affiancato dall’Unc e da EperS è tempo di passare a una nuova fase operativa: quella in cui si invierà nuovamente l’atto regionale perché venga ridiscusso nei vari consigli comunali e si passi all’approvazione di un testo unico; poi verrà monitorata l’attività regionale perché si dia seguito a quanto contenuto nella mozione (no al depotenziamento dell’ospedale di Senigallia, strategico per la vallata; garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini e turisti; rivedere le precedenti pianificazioni sanitarie coinvolgendo il territorio per non penalizzarlo ulteriormente) con altri atti concreti.
Per far chiarezza sulla situazione della sanità senigalliese, inoltre, le tre sigle stanno organizzando un incontro pubblico – che si terrà il 18 maggio – a cui sono già stati invitati tutti i soggetti istituzionali: lo scopo è quello di informare la popolazione sullo stato dell’iter volto a mantenere e potenziare l’ospedale e rivisitare il piano regionale sanitario.