SENIGALLIA – Laboratorio analisi nel caos. Lo segnala il coordinatore del Tribunale del Malato “C.Urbani” di Senigallia, dopo l’ennesima giornata di disagi per l’utenza e per i pochi lavoratori rimasti. Da diversi giorni ormai arrivano al Tribunale del Malato telefonate su telefonate di persone che vogliono segnalare i disagi riscontrati nell’accesso al servizio sanitario pubblico. «Non si può nemmeno parlare di situazione vergognosa – tuona Umberto Solazzi – L’unica parola che mi viene in mente a questo punto è scandalosa».
«Proprio ieri mattina, 21 luglio, ho accompagnato una persona a fare delle analisi: alle 8:30 c’erano già oltre venti utenti in attesa all’esterno e una decina circa all’interno. Nonostante le prenotazioni, non venivano chiamati i numeri e nessuno dava spiegazioni sul perché: le persone in attesa che si vedevano passare avanti altri utenti si erano innervosite per la situazione. Una volta entrati, poi, abbiamo riscontrato altri problemi organizzativi – racconta il coordinatore del Tribunale del Malato – così come abbiamo saputo che è fermo un macchinario per esaminare cento tamponi in un’ora: non viene utilizzato perché mancano gli operatori per gestirlo».
La causa di tutte le problematiche che stanno da tempo sorgendo al laboratorio analisi dell’ospedale di Senigallia è la carenza di personale. Prima si effettuavano 150/200 prestazioni al giorno, oggi si arriva a 50. Quasi tutti i giorni c’è una sola cassa su tre attiva per le prenotazioni; gli operatori sono rimasti in due dopo che tre colleghi sono passati a Torrette dove hanno trovato un incarico a tempo indeterminato. «Questi operatori, medici e infermieri si impegnano davvero tanto, tutti i giorni, in una situazione di continuo stress, ma sono troppo pochi e i disagi aumentano sia per loro che per l’utenza» spiega ancora Solazzi che lancia una proposta provocatoria: «Perché l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini non viene al laboratorio analisi di Senigallia a prenotare e fare gli esami, così vede come funziona il servizio di sanità pubblica?».
Sulla questione, ormai non nuova, relativa all’idoneità della struttura adibita a laboratorio analisi, il responsabile del Tribunale del Malato chiede ai vertici del presidio ospedaliero se corrisponda al vero che i locali non sarebbero a norma e che questo sia stato riscontrato anche dai Nas durante un controllo nelle settimane scorse. «Se venisse confermato, chi se ne dovrebbe far carico? – domanda Solazzi – L’Asur o il proprietario dell’edificio, la Fondazione Città di Senigallia?». Date queste voci sempre più insistenti, dal Tribunale del Malato arriva anche un’ipotesi: «Non è meglio allora trasferire il laboratorio analisi all’interno dell’ospedale, per esempio al primo piano del vecchio monoblocco e spostare l’oculistica, ormai ridotta a un ambulatorio, al sesto piano non utilizzato? Così si ridurrebbero anche i disagi del personale».
Un’ipotesi che però deve fare i conti con la tanto attesa riqualificazione dell’ospedale senigalliese. Dopo le molteplici segnalazioni di disservizi riscontrati dalla cittadinanza e le conseguenti polemiche, il TdM chiede a gran voce chiarezza sul futuro del nosocomio della spiaggia di velluto. «Se non vogliono investire sul personale, sulle strutture e sull’organizzazione di questo ospedale, allora dicano chiaramente cosa intendono fare. Pian piano lo stanno spogliando di macchinari, personale e servizi: vogliono trasformarlo in un ambulatorio o, peggio, chiuderlo? A queste condizioni, c’è solo da dire: scandoloso».