SENIGALLIA – Amarezza e dispiacere per le scritte apparse in città contro i tre consiglieri comunali di Fratelli d’Italia: sono i sentimenti che i protagonisti di questo episodio hanno voluto esprimere a poche ore dal gesto che ha riacceso i riflettori su un certo modo di fare politica e che potrebbe portare a una querela. Nelle prime ore del mattino di oggi, 20 aprile, una in zona portuale e l’altra dietro un centro commerciale, sono comparse due scritte con parole forti contro i tre esponenti di FdI Marcello Liverani, Davide Da Ros e Massimo Montesi.
L’augurio di essere appesi come Mussolini in piazzale Loreto, a Milano, «mi ha fatto provare un grosso dispiacere – ha commentato Massimo Montesi – perché già ho ricevuto minacce di morte via telefono, via mail da alcune persone. Evidentemente costoro pensano che la democrazia debba essere solo la pensano loro e non accettano opinioni diverse. Sto valutando se adire per vie legali e sporgere querela».
In altre occasioni state coinvolte anche persone della sua famiglia. Io cerco sempre il dialogo, poi ognuno è libero di rimanere della propria opinione, ma non è giusto che mio figlio venga messo in mezzo o che si debba sentire in pericolo. Con qualcuno di coloro che mi hanno minacciato ci ho parlato: nonostante le idee rimangano diverse, l’allarme è rientrato. Ma evidentemente a qualcun altro non è bastato: finora non ho voluto danneggiare alcuno da eventuali querele ma ci sto seriamente pensando».
L’ha presa in maniera più leggera invece Marcello Liverani, esponente anche dell’assemblea nazionale di FdI, che la querela l’ha già sporta mesi fa. In questo caso, al centro della polemica c’è la chiusura di una pagina social “Battello Piratani”, in cui erano stati postati durante il 2020 commenti satirici anche molto pungenti. «La seguivo con interesse, mi piaceva, ma dopo le elezioni comunali i toni si sono esasperati e ci sono andati giù molto pesante, per cui ho dovuto denunciare il tutto: ho portato in Procura un centinaio di vignette e caricature e ora ci sono delle indagini in corso».
Indagini che hanno visto sequestrare anche pc e cellulari ad alcuni senigalliesi, ritenuti essere i gestori di tale pagina social. «Mi sembrano atteggiamenti molto infantili – ha affermato Liverani -. Io non auguro la morte a nessuno e non chiedo che qualcuno venga appeso a testa in giù. Tra l’altro i morti si rispettano tutti, ma evidentemente non abbiamo la stessa mentalità. Certo è che qui siamo di fronte a un livello di educazione, di maturità e intelligenza molto molto basso».
Le frasi sono attualmente oggetto dei rilievi da parte degli agenti del Commissariato di Senigallia per cercare di risalire ai responsabili.