SENIGALLIA – Si apre un nuova fase per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie per i bambini che frequentano le scuole o gli asili delle Marche. Il 3 febbraio scorso è infatti arrivata una nota del ministro della salute Beatrice Lorenzin con la quale si chiarisce che le famiglie inadempienti in tema di vaccini saranno penalizzate con le espulsioni dei bambini nella fascia di età compresa tra 0 e 6 anni, dalle scuole e dai servizi per l’infanzia. Non tutti: capiamo chi.
Il gruppo “Cittadine e Salute – Senigallia” avevano rivolto un appello a tutte le istituzioni regionali e comunali del territorio per capire quale fosse la situazione nelle Marche e quali provvedimenti sarebbero stati presi. L’appello è stato accolto dal consigliere regionale Giovanni Maggi che ha rivolto un’interrogazione all’assessore regionale Loretta Bravi, la quale ha risposto che le Marche seguiranno le indicazioni della Lorenzin.
Cosa fare quindi in merito alla frequentazione delle scuole per l’infanzia dei minori non in regola con il piano dei vaccini obbligatori, ma regolarmente iscritti nei propri istituti scolastici? Il ministro Lorenzin afferma che “i minori, i cui genitori dimostrino, con documentazione proveniente dall’azienda sanitaria locale, entro il 10 marzo 2018, di aver presentato alla medesima azienda la richiesta di effettuazione delle vaccinazioni e che la somministrazione di queste ultime sia stata fissata dalla medesima azienda sanitaria successivamente a tale ultima data, ben potranno continuare a frequentare i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia sino alla fine dell’anno scolastico o del calendario annuale in corso; dopo il 10 marzo 2018, sarà precluso l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia ai soli minori, i cui genitori/tutori/affidatari non siano in regola neppure con tale adempimento”.
Semplificando: o si dimostra di aver almeno prenotato la prestazione sui vaccini obbligatori oppure i bambini dovranno rimanere a casa.
Ma il gruppo “Cittadine e Salute – Senigallia” desidera esporre alcune perplessità. Per primo, le “minacce” della Lorenzin non trovano riscontro in alcun articolo della legge 119/2017. Né si parla di documentazione da presentare entro il 10 marzo. Il che configurerebbe la nota del ministero non come una direttiva ma come in semplice parere personale del ministro.
C’è poi la questione che «il testo della normativa non prevede alcun tipo di provvedimento espulsivo/decadenziale se non a partire dall’anno scolastico 2019/20 ed al tempo stesso indica una disciplina transitoria per l’anno 2017/18. Nulla quindi in merito alla “decadenza” in corso di anno scolastico. Qualunque provvedimento espulsivo/decadenziale dovesse essere adottato nei confronti di minori frequentanti nidi o scuole materne prima dell’anno 2019/20 sarebbe illegittimo perché contrario alla legge».
Una non corretta interpretazione del dettato normativo può portare a delle «espulsioni illegittime di bambini dagli istituti scolastici per l’infanzia», sostengono i genitori e cittadini senigalliese, ancor prima dell’anno scolastico 2019/20, «problematica che riteniamo ancora del tutto rilevante e che vorremmo che fosse attentamente considerata, anche per cercare di evitare inutili contenziosi legali che, gioco forza, verranno impugnati dalle famiglie».