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Senigallia
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Secondo sabato di movida, ancora danneggiamenti agli stabilimenti balneari di Senigallia

Continuano gli atti vandalici sulla spiaggia di velluto: i concessionari dei bagni, stanchi per i ripetuti episodi come negli altri anni, chiedono di posizionare i cancelli o di far intervenire delle guardie

Atti vandalici negli stabilimenti balneari di Senigallia
Atti vandalici negli stabilimenti balneari di Senigallia

SENIGALLIA – Stabilimenti balneari di nuovo nel mirino di ubriachi e non solo. Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 maggio, altre due concessioni sulla spiaggia di Senigallia sono state oggetto di atti vandalici che hanno interessato le strutture sull’arenile. E i bagnini sono già stanchi perché si ripetono le stesse scene degli anni passati.

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L’episodio in questione riguarda gli stabilimenti balneari n. 50 e 70/71, sul lungomare Alighieri. Nella notte alcuni giovani hanno approfittato dell’assenza di vigilanza per spostare e danneggiare ombrelloni e lettini. Alcuni erano piegati, altri divelti dalla sabbia o solo lasciati in posti diversi. Attrezzature che poi devono essere nuovamente sanificate, a spese del solo bagnino. Una situazione che si è verificata anche lo scorso fine settimana e che riaccende le polemiche per la mancanza di strumenti per evitare o reprimere certi fenomeni.

«Visto che c’è questa ordinanza di divieto di accesso alle strutture balneari dalle 00 alle 06 cerchiamo di farla rispettare – tuona Giacomo Cicconi Massi, responsabile di Oasi Confartigianato Senigallia -. È ora di cominciare ad elevare sanzioni come prevede la legge. Non si può fare la “caccia” per sanzionare il runner di turno che, durante la quarantena, correva lungo la battigia e poi continuare a fare finta di niente rispetto a queste incursioni vandaliche che si ripetono regolarmente ad ogni fine settimana. Le regole e gli adempimenti relativi al Covid-19 (per altro costosi e laboriosi) non possono esistere solo per le imprese. Debbono valere per tutti. Le imprese balneari non hanno alcuna possibilità di difesa. I cancelli non si possono mettere e di fatto sono lasciati soli e senza “armi” a combattere l’inciviltà delle persone. Aiutiamoli. Utilizziamo – è la proposta conclusiva di Oasi Confartigianato – le guardie civiche per presidiare l’arenile e soprattutto diamo un segnale che la legge è uguale per tutti».