SENIGALLIA – Si è svolta in una affollata piazza del Duca la quarta edizione della Festa dei Popoli, l’iniziativa organizzata da Diocesi di Senigallia, Fondazione Migrantes, Caritas e SPRAR (Sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo) con il patrocinio del Comune per far incontrare le varie etnie, culture e religioni che convivono nella stessa città.
Un pomeriggio di testimonianze, canti, danze, abiti tradizionali e voci dalle diverse comunità etniche dei cinque continenti che si sono radunate in piazza sotto lo slogan “Aggiungi un posto a tavola”, quest’anno al centro dell’edizione 2018 della Festa dei Popoli. Un tema dunque rivolto a tutti perché si facciano per primi promotori di quell’accoglienza che serve per rendere il mondo – e più in piccolo la città – un luogo di incontro e benevolenza.
Un tripudio di colori e note che si sono susseguite vivaci per tutto il pomeriggio di domenica 14 ottobre. Centinaia le persone presenti alla Festa dei Popoli, 19 le comunità straniere coinvolte grazie al lavoro di varie associazioni che si sono impegnate da anni per la riuscita di eventi volti a favorire la convivenza pacifica e l’integrazione.
«Il nome dice tutto – ha raccontato il vescovo di Senigallia Franco Manenti riguardo la Festa dei Popoli – è un momento di festa, di gioia, di serenità. Siamo dentro a una realtà fatta di persone provenienti da paesi, religioni e culture diverse, che si ritrovano insieme per far conoscenza, festa e condividere questi sentimenti perché dobbiamo ricordare che non ci si evolve emarginando, ma integrando».
Molti partecipanti sono stati incuriositi dalla famiglia sikh presente in piazza e accolta a Senigallia, insieme a molte altre famiglie e individui di altre nazionalità, grazie al sistema SPRAR. La mamma sikh, comunità indiana dalle origini molto lontane (1400), ha cucinato prelibatezze di ogni genere per gli assaggi finali della festa, come il “paneer”, una specie di formaggio fermentato, e un delizioso dolce al cucchiaio di pesche bollite.