SENIGALLIA – Saranno ben tre questa settimana gli appuntamenti speciali al Cinema Gabbiano, tutti all’insegna del grande cinema documentario.
Lunedì 10 aprile alle ore 21.15, sarà riproposto a grande richiesta “Sei vie per Santiago”, un documentario diretto dall’americana Lydia B. Smith per raccontare il senso profondo del Cammino di Santiago, un percorso lungo 500 miglia che decine di migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa effettuano ogni anno attraversa la Spagna settentrionale per giungere fino a Santiago di Compostela.
Martedì 11 alle 21.15 e mercoledì 12 alle ore 18.30, a due anni da una trionfale mostra milanese che ha raccolto oltre 200 mila visitatori, con “Segantini – Ritorno alla natura” arriva al cinema la straordinaria storia di uno dei più eccentrici artisti dell’Ottocento, capace di realizzare opere di impressionante bellezza.
Giovanni Segantini (1858-1899) è stato uno dei più grandi divisionisti italiani, un pittore straordinario dal carattere selvaggio e irruento eppure poetico, aggraziato, scrupoloso. Solitario come un “orso di montagna”, fu capace di sentire nel profondo la forza magnetica delle Alpi ma anche l’energia pulsante racchiusa nelle grandi città ottocentesche. Il ritratto di un artista così complesso viene restituito tramite testimonianze e precise ricostruzioni nel docu-film diretto da Francesco Fei, con Gioconda Segantini, Annie-Paule Quinsac, Franco Marrocco, Romano Turrini e la partecipazione speciale di Filippo Timi.
Sempre mercoledì 12 ma in serata, alle ore 21.15, sarà proiettato il tradizionale spettacolo di cinema d’autore, che proporrà questa settimana un affascinante documentario.
Yo-Yo Ma e i musicisti della via della seta celebra infatti il potere universale della musica, un percorso che unisce i popoli oltre i limiti geografici, una strada che collega tutti i Paesi del mondo, appunto come una moderna Via della Seta.
Il film racconta la storia del Silk Road Ensemble, il gruppo di musicisti e artisti fondato dal leggendario violoncellista Yo-Yo Ma, per esplorare il potere della musica che travalica ogni confine.
Il regista Morgan Neville – già vincitore di un Oscar per “20 Feet from Stardom”, un altro documentario che rendeva omaggio ai coristi all’ombra delle grandi star – segue questa volta i pellegrinaggi di alcuni degli artisti che compongono il gruppo: dalla galiziana Cristina Pato, suonatrice di gaita, alla cinese Wu Man, suonatrice di pipa, al siriano Kinan Azmeh (clarinetto) all’iraniano Kayhan Kalhor (kamancheh).
Ne scaturisce un’intensa cronaca personale di talento e passione che, non dimenticando le radici e le tradizioni di ogni luogo da cui la musica stessa trae origine, rappresenta un inno alla pace tra i popoli.