Senigallia

Alluvione, Paradisi: «Insabbiate le vasche d’espansione»

Il consigliere riprende il progetto che il Comune di Senigallia aveva individuato come possibile soluzione ad un'eventuale esondazione del Misa. Ora è al palo e l'esponente di Unione Civica riaccende i riflettori sull'argomento a tre anni dal grave evento, tra responsabilità di Regione e Provincia

Senigallia colpita dall'alluvione il 3 maggio del 2014

SENIGALLIA – Il consigliere di Unione Civica Roberto Paradisi torna sul progetto individuato come soluzione per evitare un altro 3 maggio 2014. Una data che per molti senigalliesi è ancora una ferita aperta: in poche ore l’esondazione del Misa aveva messo in ginocchio la zona nord della città.

L’intervento del consigliere Roberto Paradisi
«Tra poco l’alluvione senigalliese compirà il terzo anno di età. Le acque, violente e fangose che hanno devastato una parte di città, evidentemente nulla hanno insegnato. È di qualche giorno fa la confessione clamorosa del presidente della Provincia Liana Serrani (una funzionaria del Pd cooptata dai consiglieri comunali provinciali per ricoprire il suo attuale ruolo) che, in una nota stampa, ha candidamente ammesso che la Provincia ha iniziato e smesso di fare pulizia e manutenzione del fiume nel 2015.  E l’amministrazione comunale, come sempre silente e compiacente, non solo si rifiuta di citare in giudizio la Provincia per chiedere i danni degli spiaggiamenti e restituire i soldi della Tari quadruplicata ai cittadini, ma omette di incalzare e di mettere in mora l’ente sovraordinato inadempiente sotto tutti i punti di vista.

Tempo fa, “Unione Civica” ha rammentato le parole del sindaco che, dopo l’alluvione, aveva garantito “interventi subito” nonché il suo impegno a vigilare in modo inflessibile, anche in relazione alla realizzazione delle vasche di espansione in località Brugnetto di Senigallia. Le parole furono: “La gara sarà chiusa per il 2015”. Siamo nell’aprile del 2017 e la gara è ancora ferma. Di più: paralizzata. La Provincia di Ancona, dopo aver  indetto il bando di gara il giorno 29.12.2015 con scadenza di presentazione delle offerte in data 18 marzo 2016, ha sospeso in via definitiva le procedure. Il 22 marzo 2016, infatti, l’operosa Provincia (che intanto, per confessione pubblica della Serrani, ha smesso di pulire e manutenere il fiume dal 2015, dopo essersi dimenticata di pulirlo per oltre 20 anni) effettuava la prima seduta di gara e subito rinviava la seduta al 4 aprile 2016. In data 1 aprile (un anno fa quindi), una ambigua pec veniva inviata a tutte le imprese partecipanti con la seguente frase: “In relazione al passaggio di funzioni in materia di acque pubbliche dalla Provincia alle Regioni, la seduta di gara fissata per il giorno 4.04.2016 è rinviata a data che verrà successivamente comunicata ai concorrenti”.

Da un anno esatto quei “concorrenti”, ogni mattina, controllano la loro pec, ma della Provincia diretta dalla funzionaria di partito Serrani e dalla Regione diretta dal suo compagni di partito Ceriscioli non è ancora arrivata alcuna comunicazione. Una gara oggi di fatto insabbiata. E tutti tacciono, compreso il nostro comune che, al di là dei proclami, non parla, non mette in mora gli enti, non vigila. Ricordiamo bene le parole del nostro sindaco pronunciate circa due anni fa: “È stato concretizzato l’impegno che insieme al presidente della Regione Luca Ceriscioli mi ero preso con la città: quello di arrivare all’appalto dei lavori entro il 2015. Esprimo grande soddisfazione”.

A tre anni dall’alluvione e con la chiusura delle indagini e l’imminente inizio del processo penale, Comune Provincia e Regione possono davvero dirsi “soddisfatti” per aver messo in sicurezza i cittadini di Senigallia?»