SENIGALLIA – Dal 1 ottobre al 30 aprile le ceneri dei cari defunti potranno essere disperse in mare. Ma potranno anche essere affidate a chi prima non aveva diritti, e cioè le persone unite civilmente, i cugini o gli amici, e questo grazie a una procedura più snella e moderna. Sono anche questi i tre ambiti su cui si è riunita, mercoledì 16 maggio, la VI Commissione consiliare per modificare il regolamento comunale di polizia mortuaria.
Le proposte (guarda la seduta QUI dal minuto 1h51’13”) sono arrivate dall’assessore Gennaro Campanile che ha relazionato assieme al funzionario dell’ufficio di stato civile Roberto Olivetti sui tre articoli al centro della proposta di modifica (artt. 32-33-34) dopo le richieste da parte dei cittadini. Esigenze manifestate tra l’altro in contesti delicati, in occasioni di decessi, a cui l’amministrazione comunale non poteva tirarsi indietro, vista anche la tendenza in aumento per quanto riguarda sia i decessi che le richieste di cremazione dei defunti.
Nel 2015 vi sono stati a Senigallia 717 decessi (518 erano residenti, pari al 72%) e le cremazioni sono state 122. Nel 2016 i dati sono cresciuti leggermente passando a 721 decessi (di cui 541 residenti) e con 142 cremazioni. Nel 2017 un balzo ancora più importante: i defunti sono stati 812 (di cui 617 residenti nel territorio senigalliese, il 76%) e ben 151 le cremazioni. Trend dunque in crescita, confermato anche dai dati dei primi mesi del 2018, quando sono stati registrati 193 decessi, di cui 145 residenti con 39 richieste di cremare la salma.
Numeri che la dicono lunga su quanto l’argomento sia sentito in maniera forte dai cittadini.
Con le modifiche agli artt. 32, 33 e 34 del regolamento comunale di polizia mortuaria (datato 2009), si snellisce innanzitutto la procedura e la modalità del rilascio dell’autorizzazione alla cremazione, all’affidamento delle ceneri o alla loro dispersione, facilitando gli adempimenti per le famiglie e adeguando il regolamento comunale alle normative nazionali. Uno snellimento che ora prevede un solo atto, con un’unica richiesta e un’unica marca da bollo (prima ne servivano sei) per procedere alla cremazione e per l’affidamento dell’urna con le ceneri dei defunti.
Atto ora può essere avanzato anche da chi è unito civilmente al deceduto e non solo dal coniuge o da un parente stretto. Così come l’affidamento delle urne cinerarie è ora nella disponibilità degli stessi soggetti che possono fare richiesta di cremazione, mentre prima ne erano impossibilitati, per esempio, cugini o amici del defunto.
Discorso leggermente diverso è quello che riguarda la dispersione delle ceneri dei defunti che può avvenire in apposite aree all’interno del cimitero Le Grazie; fuori dei centri abitati (come disposto dal codice della strada); in aree private con il consenso dei proprietari; nei tratti di fiume liberi da natanti e manufatti; oppure in mare a oltre mezzo miglio dalla costa ma solo nel periodo dal 1° ottobre al 30 aprile (le ceneri cremate nei restanti periodi possono essere temporaneamente e gratuitamente depositate al cimitero comunale).