SENIGALLIA – Troppo presto per le prime valutazioni sulla nuova viabilità modificata dopo la chiusura del ponte Garibaldi, in pieno centro storico. Ma intanto continua lo stato di difficoltà degli operatori commerciali in alcune zone a ridosso del ponte. Una città sostanzialmente tagliata in due in cui continuano ad arrivare allarmi dalle realtà economiche di Senigallia.
«È ancora presto per dare giudizi sulla viabilità modificata – spiega il responsabile della Confartigianato di Senigallia Giacomo Cicconi Massi – anche se tante alternative non ce ne sono e comunque ci sarebbero state delle penalizzazioni. I nodi sono certamente il ponte Garibaldi chiuso al traffico, anche al transito pedonale, così come i danni dell’alluvione che ha messo in ginocchio un intero territorio, il caro bollette e le tensioni internazionali».
Anche l’assessore Nicola Regine è sulla stessa linea d’onda: «La soluzione trovata è quella che ha ricevuto maggior consenso nei tavoli con gli operatori e le associazioni di categoria – sostiene – e devo dire che non c’erano molti margini di manovra per quanto riguarda le altre ipotesi di viabilità alternativa al ponte Garibaldi».
In una situazione in cui ogni notizia diventa una cattiva notizia, la città di Senigallia sta tentando di rialzarsi ma a fatica: le attività commerciali lamentano un calo d’affari del 30%, con punte anche del 50%. In pratica si è perso un cliente su tre rispetto al periodo precedente il 15 settembre, in alcuni casi anche un cliente su due. Un dato drammatico per molte famiglie.
Una soluzione potrebbe arrivare dalla passerella in legno di cui si discute per poter aggirare l’ostacolo del ponte chiuso. Si tratta di una passerella ciclopedonale che verrebbe installata a fianco del ponte Garibaldi non solo per la continuazione delle utenze quando ci sono lavori di demolizione a un ponte ma anche per il passaggio degli operai. Proprio come nel caso di ponte II Giugno, poi divenuto dopo la ricostruzione ponte degli Angeli dell’8 dicembre 2018. In questo caso verrebbe invece allargato un po’ per consentire il transito a biciclette e pedoni, evitando quindi di allungare il giro fino all’altra infrastruttura rifatta l’anno scorso.
L’assessore Regine ha assicurato che «ci stiamo muovendo per la passerella in legno a fianco del ponte Garibaldi e per il ripristino di quella al porto, anch’essa danneggiata dalla piena del fiume Misa. Abbiamo già scritto in Regione e nei prossimi giorni lo stesso sindaco tornerà a sollecitare la giunta Acquaroli». Scettico sul risultato, almeno per il momento il segretario Confartigianato Cicconi Massi: «Molte attività non riapriranno mai più e non ci si rialzerà subito, ma serviranno anni, inevitabilmente porteremo i segni di questa alluvione per diversi anni».