SENIGALLIA – Anche la spiaggia di velluto rientra tra i comuni della regione Marche che non hanno ancora adottato un Peba, il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, né un Pau, il piano per l’accessibilità urbana, come sottolineato dalla cellula di Ancona dell’associazione “Luca Coscioni” e dall’associazione “Radicali Marche”. Le due realtà associative hanno infatti trasmesso una diffida a tutti i comuni delle Marche e alla stessa Regione per l’inadempienza dimostrata dal 1986 a oggi nell’adozione della strategia che consente a tutti di poter vivere liberamente la città senza alcun ostacolo di natura architettonica.
Senigallia in realtà ha già discusso l’argomento delle barriere architettoniche tramite una mozione presentata dalla maggioranza in Consiglio comunale lo scorso ottobre. Con l’atto, condiviso e votato all’unanimità dai consiglieri presenti, si impegna la giunta a studiare azioni e misure concrete per rimuovere quegli ostacoli architettonici di cui sono pieni gli edifici pubblici e privati.
Se la discussione è andata avanti, però il piano è ancora inesistente: gli altri atti all’ordine del giorno delle seguenti sedute e con la varie scadenze prefissate – tra cui l’imponente discussione sul bilancio di previsione approvato il 21 dicembre scorso – hanno costretto l’amministrazione comunale a far slittare l’elaborazione del piano contro le barriere architettoniche.
Quindi anche Senigallia è tra i comuni che sono stati diffidati dall’associazione Luca Coscioni di Ancona e dai Radicali Marche: avrà come gli altri comuni marchigiani (eccezione fatta per Loreto che l’ha adottato a dicembre 2017 dopo l’esposto in Procura) e come la stessa Regione 90 giorni di tempo per dotarsi dello strumento contro le barriere architettoniche come previsto dalla legge n 41 del 1986, modificata ed integrata dalla Legge n. 104 del 1992, nonché dalla legge della Regione Marche n° 52 del 1990, con l’espresso avvertimento che in caso fosse in difetto, si agirà per vie legali.