Senigallia

Senigallia, buoni pasto negati agli infermieri con meno di 8 ore. Rignanese (NurSind): «Pronti allo sciopero»

Il NurSind denuncia la «scellerata decisione appresa lo scorso 22 ottobre, con la quale l'Ast Ancona nega i buoni pasto a chi fa meno di 8 ore lavorative nel presidio ospedaliero di Senigallia»

Matteo Rignanese, segretario provinciale Nursind Ancona
Matteo Rignanese, segretario provinciale Nursind Ancona

SENIGALLIA – Il NurSind denuncia la «scellerata decisione appresa lo scorso 22 ottobre, con la quale l’Ast Ancona nega i buoni pasto a chi fa meno di 8 ore lavorative nel presidio ospedaliero di Senigallia. Buoni pasto che verranno erogati in modo retroattivo solo a chi avrà fatto almeno 8 ore di lavoro escludendo tutti gli infermieri turnisti con un profilo orario di 7 ore e 12 minuti».

Questa decisione, apparentemente priva di motivazione, sta generando tanto malumore tra i lavoratori; una situazione inaccettabile tanto che i lavoratori esclusi devono ancora una volta organizzarsi a proprie spese per il pasto che, come prevede la legge, è un loro diritto.
Il NurSind, comunque, «non ha perso tempo e attraverso il proprio legale ha già diffidato l’Azienda chiedendo l’interruzione della prescrizione del diritto al risarcimento per gli ultimi 10 anni e la possibilità di poter avere questa prerogativa per il futuro».

Sull’intera vicenda è intervenuto Matteo Rignasese segretario provinciale del NurSind. «Abbiamo depositato un ricorso presso il Tribunale di competenza, che ha fissato una udienza per febbraio 2025; è il primo atto di una battaglia per affermare un diritto riconosciuto dal contratto e dalle leggi – spiega – La nostra richiesta è chiara: riconoscere a chi fa più di sei ore il diritto alla mensa o in alternativa al buono pasto per i tre turni di servizio (mattina, pomeriggio e notte) in orario feriale e festivo».

Che prosegue: «L’Ast Ancona, nonostante i numerosi inviti e solleciti, non ha preso mai in considerazione le nostre richieste, applicando unilateralmente un Regolamento che disapplica quanto enunciato nel Ccnl, mettendo in atto un comportamento irrispettoso nei confronti di tutto il personale e calpestando i loro diritti contrattualmente riconosciuti. Il personale dell’Ast Ancona viene ancora una volta beffato dalla dirigenza; è l’ennesimo atteggiamento di non curanza nei confronti del personale che, nonostante tutto, lavora con abnegazione e professionalità garantendo l’assistenza ai cittadini, spesso chiamati in servizio nei giorni di riposo a causa della carenza cronica di infermieri».

E ancora: «È da rimarcare inoltre anche la mancanza di incontri per un confronto leale su temi di vitale importanza per il corretto funzionamento dell’Azienda e per rendere premiante il lavoro del personale. Le maggiori problematiche oltre ai buoni pasto e accesso alla mensa sono la mobilità interna regolamento part-time, regolamento pronte disponibilità, regolamento prestazioni aggiuntive, fasce 2022 e DEP 2023 e 2024 oltre all’intera parte economica del 2024 (produttività) e indennità. Alla luce di quanto sta succedendo, il NurSind sta attentamente valutando la possibilità di avviare serie forme di protesta, sciopero compreso».

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