SENIGALLIA – Si rivolgono direttamente al sindaco i residenti del quartiere Ciarnin scontenti della soluzione trovata per quanto riguarda la pista ciclabile sul lungomare Da Vinci.
Lo fanno attraverso una sorta di lettera aperta in cui spiegano tutte le loro perplessità, nel merito della scelta ma soprattutto nel metodo applicato, citando anche il malcontento dei primi pendolari del mare giunti a Senigallia grazie a una domenica di sole.
«Domenica 2 febbraio, una piacevole giornata di sole, e sul lungomare si è prontamente riversata molta gente. Nella zona del lungomare Leonardo Da Vinci hanno fatto capolino i primi forestieri, da Jesi, Chiaravalle, Fabriano, e persino qualcuno dall’Umbria. Coloro cioè, che in estate mandano avanti l’economia di quel quartiere. I ristoranti del lungomare hanno registrato una buona affluenza, ma ahimé, il disagio creato dal senso unico è stato subito evidente, contestato proprio dai “pendolari” dell’entroterra marchigiano».
Tra i nodi che segnalano i cittadini del quartiere Ciarnin ci sono non solo il senso unico di marcia, ma anche la questione sicurezza e quella ambientale. Per chi arriva sul tratto interessato dai lavori per la ciclovia adriatica, il lungomare Da Vinci, si crea innanzitutto un problema per le code che si formeranno d’estate, con rallentamenti per trovare i parcheggi e auto che “passeggeranno” alla ricerca di un posto libero. Altre creeranno dei disagi quando i conducenti accosteranno alla bell’e meglio per far scendere i familiari, pur consapevoli del caos che si creerà tra attraversamenti dei pedoni, biciclette sulla corsia dedicata e auto sistemate provvisoriamente in doppia fila, oltre ai mezzi per lo scarico delle merci o gli autobus dei turisti. Insomma il rischio è che si possano concentrare nei pochi metri varie situazioni creando un bel disagio per chiunque, come avviene nei punti di lungomare già interessati da senso unico e pista ciclabile.
Ma poi le auto, dopo aver fatto 2,5 km verso sud alla ricerca di un posto libero, cercheranno di tornare indietro per avvicinarsi un po’. E qui si creeranno altri problemi perché il passaggio obbligatorio sarà il sottopasso davanti al bar Clipper alla fine del lungomare del Ciarnin, stretto e con una curva pericolosa, che si affaccia sulla statale Adriatica. In passato proprio in quel punto si sono verificati incidenti, tra cui anche un mortale con un motociclista sbalzato a terra dopo l’impatto con un’auto che si immetteva sulla ss16. E i residenti temono proprio questo: l’aumento del traffico in uscita dal lungomare proprio in quel punto causerà anche un aumento dei sinistri.
«Oggi (domenica 2 febbraio, Ndr) le auto erano poche in confronto a quello che sarà in estate e la situazione era già preoccupante; pensate da pasqua in poi: a cosa andremo incontro? Noi viviamo tutto l’anno questo lungomare, confermiamo per l’ennesima volta di essere favorevoli alla pista ciclabile, tuttavia non possiamo non osservare che un’amministrazione, che probabilmente non ha mai messo piede in questa zona, possa decidere per noi che ci abitiamo e tocchiamo con mano 365 giorni all’anno la vita di questo quartiere. Qui i residenti sono anziani e bambini. Ogni volta per muoversi da casa dobbiamo percorrere 4 km in più per le 4, 5, 6 e più volte che abbiamo bisogno di tornare in città: alla faccia dell’inquinamento!».
Infine l’appello a fronte delle 140 firme raccolte per lasciare il doppio senso di marcia: «Noi residenti e lavoratori del Ciarnin invitiamo l’amministrazione comunale, tempo permettendo, a venire giù domenica prossima, affinché possano rendersi conto del disagio, dei problemi che vanno a creare. Provino a confrontarsi coi turisti, con la gente che viene dalle città e dai paesi limitrofi».