SENIGALLIA – «Dopo la decisione del ministro dell’Interno Piantedosi, figlia del governo a trazione Fdi-Lega-FI (di cui anche la maggioranza regionale e senigalliese si fregiano di essere precursori come modello politico), di far attraccare le navi Ocean Viking e Geo Barents nel porto di Ancona dopo aver vagato per migliaia di km in mare aperto, si è giunti alla fase successiva, quella dell’accoglienza. Abbiamo letto dichiarazioni fuori luogo, ancora una volta, del sindaco Olivetti, il quale è stato eletto da una maggioranza che tutto è tranne che accogliente».
Sono le parole con cui Dario Romano, consigliere Pd e capogruppo in consiglio comunale senigalliese, replica al primo cittadino. Olivetti aveva dichiarato: «Non abbiamo esitato un momento a dirci pronti e disponibili ad accogliere questi ragazzi. Senigallia si conferma una città aperta all’accoglienza e sensibile nei confronti delle persone più fragili e deboli». Se la spiaggia di velluto è accogliente e organizzata per l’arrivo di migranti e profughi, come fu l’anno scorso quando arrivarono le persone dall’Ucraina o per i siriani con i corridoi umanitari, il merito non sarebbe dell’amministrazione senigalliese: secondo il capogruppo Pd in consiglio comunale, il «ringraziamento va, oltre che alla Prefettura di Ancona, al nostro Ambito Territoriale Sociale n.8, fiore all’occhiello costruito negli anni e diventato uno degli esempi nazionali e regionali di come si declina il welfare a livello locale. Ambito territoriale sociale che è parte di un’unione dei comuni che alcuni dei partiti di maggioranza (FdI e Lega) e che lei stesso (il sindaco, Ndr) vorrebbero smantellare per tornare indietro. Il ringraziamento, inoltre, va alla Caritas che ancora una volta si dimostra un vero e proprio sostituto del Comune, come avvenuto con la recente alluvione, dando prova concreta di accoglienza sul campo. Sindaco, ci faccia la cortesia – conclude Romano: lasci lavorare serenamente gli uffici e gli attori della cooperazione e dell’accoglienza vera, non quella a parole e politicamente ipocrita».
Anche il Pd cittadino interviene sullo sbarco di migranti al porto di Ancona dalle navi delle ong: «Come sempre accade in queste situazioni, vi è stato un susseguirsi di notizie, prese di posizione, commenti, critiche e anche speculazioni. Questo modo di affrontare i problemi è pericoloso e fuorviante, per cui riteniamo importante fare delle puntualizzazioni. Per le Marche non c’è nulla di nuovo. Da anni, infatti, la regione è destinataria di ricollocamento di migranti giunti in altri porti, in particolare di minori non accompagnati. La nostra è sempre stata una regione accogliente, con associazioni e cooperative sociali preparate per questo tipo di servizio. Da quando si è insediato questo governo di destra, è iniziata, però, la follia di indirizzare le navi delle ONG in porti lontani dal sud con la scusa di “decongestionare quei porti troppo sovraffollati”. Nulla di più falso». Il Partito Democratico di Senigallia attacca ancora: «Invece di far attraccare la nave nel porto più vicino al luogo del salvataggio, come previsto dalla normativa internazionale, questa scelta scellerata ha l’unico scopo di ostacolare l’azione delle navi delle ONG costringendole a fare viaggi di migliaia di chilometri con una spesa enorme, ma soprattutto tenendole lontane dal Mediterraneo, bloccando così la loro azione di salvataggio. In concreto, con le due navi dirottate in Ancona sono stati tolti 16 giorni di attività nel Mediterraneo, un gesto a dir poco criminale. Per non parlare del disagio enorme per i profughi a bordo che, dopo una terribile traversata di migliaia di chilometri nel deserto, aver soggiornato nei lager libici e dopo un viaggio assurdo su natanti fatiscenti nel Mediterraneo, si vedono costretti a restare bivaccati sul ponte di navi esposti al freddo ed alle intemperie, spesso con mare mosso. Il nostro paese, grazie a questo governo, sta dando un terribile esempio di crudeltà e disumanità».
Come mai si chiede l’ex assessore Fabrizio Volpini le criticità e le difficoltà dell’attuale giunta derivano dall’azione delle precedenti amministrazioni, ma non va a loro anche il merito di aver costruito la rete accogliente che oggi funziona? La domanda retorica arriva sui canali social dell’esponente Pd che spiega: «Caro sindaco: quella rete, quelle sinergie tra diversi attori ed istituzioni che rendono la città solidale e accogliente, “quelli di prima” per realizzarla hanno lavorato testardamente con passione e convinzione, qualche volta scontrandosi con “altri che c’era anche prima” (le case agli italiani, prima gli italiani etc, etc…). Riconoscere che essere città accogliente e solidale non rappresenta una criticità è già un buon passo avanti».
«Una volta tanto, non posso che rallegrarmi del fatto che il nome della mia città torni nelle cronache come “uno dei principali riferimenti per il territorio della Provincia, sia in termini di efficienza operativa che in quelli di concreta solidarietà” – scrive Stefania Pagani, consigliera comunale e capogruppo di Vola Senigallia – e questa è la parte dolce. Ma la seconda considerazione ha un sapore diverso. Perché la rete e le sinergie che permettono a Senigallia di essere solidale ed efficiente operativamente (il terzo settore, le associazioni, le cooperative…) esiste non certo per merito di questa Giunta che fra l’altro, in questi ultimi due anni e almeno fino ad oggi, non sempre ha dimostrato grande sensibilità verso gli attori che quella rete la rendono, faticosamente, viva e attiva. È questo che, purtroppo, rende quantomeno legittimo pensare a una forma di opportunismo del Sindaco Olivetti (non scrivo “della maggioranza”, perché cosa ne pensino i suoi alleati di governo cittadino non è dato sapere) nell’attuale contesto politico nazionale e regionale. Ecco allora che il gusto per questa bella notizia di accoglienza e solidarietà si unisce al sospetto di una possibile ipocrisia, che inevitabilmente le dona un tocco di amaro».