SENIGALLIA – «Prendiamo atto del mutato orientamento dell’amministrazione comunale, ma vogliamo leggere la delibera di giunta e capire bene le motivazioni che hanno portato a questo atto». Queste sono le parole di Corrado Canafoglia, portavoce del Coordinamento dei comitati degli alluvionati di Senigallia dopo la notizia che il Comune si costituirà parte civile nell’eventuale processo per l’alluvione del 2014.
La notizia è giunta per bocca dell’assessore alla trasparenza Chantal Bomprezzi che ha risposto nel consiglio comunale di martedì 30 ottobre a un’interrogazione del consigliere di Senigallia Bene Comune, Giorgio Sartini.
Una decisione difficile ma «doverosa perché il Comune è parte lesa»: così è stata giudicata in aula dall’assessore. Ma è anche una scelta che molti consigliavano o attendevano da tempo: tra questi proprio il Coordinamento dei comitati degli alluvionati che però non vuole ancora esprimere un giudizio.
Tramite il portavoce, l’avvocato Corrado Canafoglia, hanno precisato di voler leggere l’atto della giunta comunale prima di esprimere qualsiasi commento. Tra i nodi della questione ci sono infatti sia le motivazioni che hanno portato la giunta comunale a cambiare orientamento, sia le condizioni con cui si costituirà parte civile nel processo che potrebbe nascere se il giudice per le udienze preliminari stabilirà il prossimo 12 novembre l’eventuale rinvio a giudizio degli otto indagati, tra cui il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi.